La recensione della serie Frammenti di lei, disponibile dal 4 marzo su Netflix

Che Toni Collette sia un’interprete straordinaria non è certo una novità; tardivamente consacrata da quella gemma chiamata Hereditary, giunge ora a illuminare Frammenti di lei, miniserie targata Netflix tratta da un romanzo di Karin Slaughter. Come già avvenuto nell’horror di Ari Aster, anche qui Collette padroneggia con maestria il ruolo di una madre tormentata da un passato oscuro; passato che torna a far visita a lei e alla figlia Andrea (Bella Heathcote) in un modo inatteso e violento.

A fronte di un inizio avvincente e crudo, Frammenti di lei perde presto quota, abbandonando i cieli del thriller psicologico e planando su quelli del racconto d’azione. A poco valgono i flashback che ci svelano, via via, i citati frammenti del passato della protagonista Laura: la profondità di questi episodi risiede quasi esclusivamente nella toccante performance di Collette, in grado di rinvigorire una s...