Se siete inclini alle dipendenze, statene alla larga; se cedete alle smanie di perfezione, meglio facciate finta di niente; se vi lasciate andare facilmente a impetuosi scatti d’ira, interrompete la lettura di questa recensione senza il minimo rimpianto: OlliOlli 2: Welcome to Olliwood potrebbe causarvi più di qualche problema. Serve continuo esercizio, una moderata propensione alla ripetizione, incrollabile fiducia nelle proprie abilità, un pizzico di autocontrollo per non farsi prendere troppo la mano da un gioco che può regalare gioie e dolori in ugual misura e intensità.
Del resto, l’arte dello skate, di cui Roll7 ce ne dà un’interpretazione che per certi versi strizza l’occhio ai vecchi Tony Hawk Pro Skater, è come l’amore: sublime e meraviglioso finché si viaggia “tre metri sopra il cielo”, terribile e potenzialmente mortale quando gli incisivi sfregano sull’asfalto. Ancora meglio: OlliOlli 2 è come il sesso. Bisogna conoscere i trick, muoversi con fluidità, diventare tutt’uno co...