God Eater, Code Vein, per certi versi persino Deamon X Machina e Astral Chain. Non è poi troppo difficile accostare Scarlet Nexus ad uno dei tanti congeneri che, esattamente come l’ultimo nato in casa Bandai Namco, vi trascinerà in uno scenario post-apocalittico, abitato da pericolosi mostri che minacciano quel poco che resta dell’umanità, impersonando il classico giovane di belle speranze che guiderà la nostra specie al riscatto e, magari, anche allo svelamento dei misteri che hanno causato la fine del mondo.

Anche l’art design, a ben vedere, sembra faccia davvero pochissimo per distinguersi dagli illustri colleghi, prigioniero e vittima di una standardizzazione che lo stesso publisher nipponico ha concorso a consolidare, inflazionando il genere e affidandosi a cliché narrativi ormai arcinoti.

Scarlet Nexus, è bene specificarlo, è anche questo, quasi fieramente arroccato su punti ormai fissi ed inalienabili alle abitudini videoludiche del suo potenziale bacino d’utenza. Lo si potrebbe...