SOMA, esattamente come Amnesia, altro capolavoro sviluppato da Frictional Games, gioca con la percezione dell’utente, costringendolo a domandarsi chi sia, come e perché si trovi costretto a fare ciò che lo condurrà all’obiettivo finale preposto dall’avventura di turno. Laddove l’avventura horror, come esplicitato dal titolo stesso, giustificava il disorientamento del protagonista con la perdita di memoria, la produzione originariamente pubblicata nel 2015 su PC e PlayStation 4 spinge ancora più in là i confini della ricerca identitaria, strattonando il videogiocatore, dopo un prologo utile anche a prendere confidenza con il semplicissimo sistema di input, nei recessi di una stazione scientifica immersa nell’Oceano Pacifico, decine di anni avanti nel tempo.

Il cambio di setting, dalla rassicurante contemporaneità a questo indefinito e distopico futuro, è violento, improvviso, alienante. La tranquilla e ben illuminata stanza di un centro medico, senza alcun motivo apparente, si trasforma...