Variety ha pubblicato un interessante “viaggio” attraverso le principali paure che i cinema statunitensi (e, di riflesso, quelli mondiali) stanno affrontando in un autunno che, malgrado le festività di Halloween, Giorno del Ringraziamento e Natale alle porte, si prospetta potenzialmente fosco.

In attesa delle uscite della Notte di Ognissanti, per Five Nights at Freddy’s di Universal e Blumhouse si prevedono grandi cose nonostante l’uscita streaming in day-and-date negli Stati Uniti, il magazine fa notare come nel mese di ottobre le sale cinematografiche, e nello specifico le loro finanze, siano state graziate da due uscite mediamente poco convenzionali: Taylor Swift – The Eras Tour, la versione cinematografica del concerto della popolare cantante che viene distribuito a livello theatrical dagli stessi esercenti che partecipano direttamente agli incassi insieme alla pop star, e Killers of the Flower Moon, il nuovo film di Martin Scorsese che… è stato prodotto da uno streamer, Apple, che però, per le sue pellicole di richiamo, ha comunque intenzione di spingere per la presenza sul grande schermo (avverrà la stessa cosa a novembre con Napoleon di Ridley Scott e il prossimo anno con Argylle di Matthew Vaughn).

Sulla linea di un orizzonte che si avvicina sempre di più, ci sono però nubi scure formate da una parte da blockbuster che vengono percepiti come “troppo deboli” in termini di appeal commerciale e il protrarsi dello sciopero degli attori. Una situazione, quest’ultima, che anche dovesse risolversi – e lo speriamo – nell’arco di un mese, porterebbe a una ripartenza delle produzioni afflitta da inevitabili colli di bottiglia (produttivi, nelle agende degli attori, nella filiera della post-produzione, nella prenotazione dei teatri di posa etc etc).

Considerati i rinvii di film quali Dune 2, del seguito di Ghostbusters: Legacy e Kraven il Cacciatore, le aspettative sul giro d’affari per l’ultimo quarto del 2023 non sono esaltanti. A novembre arriverà The Marvels, ma il cinecomic sembra destinato a pagare lo scotto di una situazione di stanca verso il genere acuita anche da un livello qualitativo delle produzioni Marvel Studios in caduta libera: il tracking parla di un esordio da circa 70 milioni, meno della metà di quanto fatto, nel 2019, dal predecessore, Captain Marvel (ECCO I DETTAGLI). Poi, a metà novembre, toccherà al prequel di Hunger Games, ma, anche in questo caso, si tratta di un “salto nel buio”, per lo meno a metà: basterà il nome della saga a portare gente al cinema o si sentirà il peso dell’assenza di un nome forte come quello di Jennifer Lawrence?

In merito al contesto attuale, il magazine riporta le parole di Shawn Robbins, chief analyst di Boxoffice Pro:

L’assenza di risoluzione nei conflitti sindacali è una brutta notizia per i cinema. Più questa situazione si protrae, più ci avviciniamo al concretizzarsi del peggior scenario possibile. Alcuni film non hanno bisogno degli attori per essere promossi, ma le uscite più piccole potrebbero beneficiare della presenza di star negli impegni stampa.

Paradossalmente, c’è chi spera in un buon passaparola per pellicole animate come Trolls 3 di DreamWorks Animation e Wish della Disney (GUARDA IL TRAILER).

Sulla scia di Taylor Swift, anche Beyoncé è pronta a lanciare il suo concert film con la stessa modalità della collega: Renaissance: a film by Beyonce uscirà nei cinema americani, canadesi e messicani il 1 dicembre (altri territori verranno aggiunti prossimamente).

Poi a Natale, tutte le speranze sono riposte in Aquaman 2 e Wonka della Warner. Basteranno a portare ossigeno ai conti in banca dei cinema? È ancora presto per dirlo.

Shawn Robbins aggiunge a tal proposito che:

Appare chiaro ormai da tempo che gli esercenti devono pensare fuori dagli schemi e cercare contenuti alternativi quando gli studi non producono o distribuiscono dei film di grande impatto, degli eventi. Sia a causa del COVID che degli scioperi, assistiamo a un flusso costante di contenuti che arrivano sul grande schermo con forte ritardo.

E restando in casa Warner, pare che la major stia ventilando l’ipotesi di rimandare al 2025 sia Beetlejuice 2 di Tim Burton che Wise Guys con Robert De Niro.

In mezzo a tutto questo c’è chi, come Chris Aronson, presidente della distribuzione domestica di Paramount, sa che questa volta la sfida sarà differente da quella del COVID, fatta anche di paure e timori di spazi chiusi e possibili contagi. Sarà una sfida strutturale e produttiva come accennavano più sù:

Sarà una ripresa guidata dal prodotto. ma dovremo far fronte a una situazione da risolvere come se fosse un cubo di Rubik in cui affrontare problematiche quali “A quale progetto si dedicherà per primo il talent? Dove dobbiamo impiegare per prime le maestranze? Gli attori completeranno le riprese di un film prima di iniziarne un altro?” Sarà molto complicato.

Ovviamente vi terremo aggiornati.

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FONTE: Variety

Sciopero degli attori: gli ultimi aggiornamenti

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