Dune: Zendaya parla della sua risicata presenza sullo schermo e delle aspettative per la parte due

Con l’annuncio di Dune: Parte due (ECCO TUTTI I DETTAGLI) in molti hanno tirato un sospiro di sollievo. Il film di Denis Villeneuve tratto dall’epica di Frank Herbert rischiava di restare un notevole esperimento monco. Chi non ha avuto respiro è stato invece il regista stesso con il suo enorme cast. Sin da prima della conferma erano al lavoro sulla pre produzione del seguito. Ora la corsa è contro il tempo, fare il nuovo Dune il prima possibile senza permettere all’interesse di scemare. Per questo motivo continuano ancora ad arrivare (seppur con minore frequenza) interviste ai talent coinvolti.

Deadline ha pubblicato un lungo articolo con diverse  interviste. In particolare Zendaya ha parlato della sua risicata presenza nel film che sarà invece ben più sostanziosa nella parte due. L’attrice è stata scelta per essere Chani piuttosto tardi nello sviluppo.

Sono arrivata tardi alla festa. È interessante perché l’ho cercato piuttosto presto. Prima che venissero indetti i casting ho sentito che stavano preparando Dune e ho pensato “ehi, sono qui, voglio far uscire il mio nome là fuori, posso essere dei vostri?” All’epoca non avevo ancora fatto Euphoria, quindi sapevo di non avere nulla per dare prova. Ma alla fine sono stata scelta e quando sono andata in Giordania sul set erano già una famiglia. Ricordo che mi sono presentata e tutti erano già nei loro abiti, è stato fantastico! Li ho incontrati nelle tute distillanti. È stato un bel modo per essere presentata a tutti, praticamente nei rispettivi personaggi. 

Anche se il tempo sul set è stato breve Denis è bravo a darti una struttura, ma anche a darti libertà all’interno di quella struttura. Per quanto mi riguarda sono potuta arrivare con un senso di chi fosse il mio personaggio. Non l’ho sentita  troppo distante da quello che sono io, anche se le circostanze sono differenti. Ma con ogni personaggio trovi il pezzo di te stessa che si allinea con quello che sono loro e costruisci intorno a questo. Mi sono sentita immediatamente connessa a lei. Avrei voluto passare più tempo nel personaggio e con tutti. Non volevo andarmene.

Grazie al successo di Dune, che è stato il miglior weekend di apertura della carriera di Villeneuve e il maggiore incasso della Warner Bros in tempo pandemico, Zendaya potrà approfondire presto il personaggio di Chani.

 

dune

 

La produttrice Mary Parent ha raccontato come Denis Villeneuve sia approdato alla regia di Dune grazie a una fortunata coincidenza. Era il 2016 e Parent si era appena aggiudicata i diritti di sfruttamento per iniziare a lavorare su una prima versione di prova. In quei giorni, mentre si stava plasmando l’idea di esplorare possibili nomi in cabina di regia, Villeneuve disse in un’intervista che Dune era il film che da sempre avrebbe desiderato fare (GUARDA LO STORYBOARD DEL REGISTA REALIZZATO DA ADOLESCENTE). Non avevano ancora iniziato a sviluppare una sceneggiatura, perché volevano che il prodotto finito rispettasse la visione di chi l’avrebbe diretto. Leggere la sua dichiarazione in quell’intervista ha permesso di adocchiarlo subito.

Per Villeneuve la parte più difficile non è stata l’estenuante sessione di riprese, ma scrivere la storia. Ha dovuto prestare molta attenzione a come ridurre il complesso mondo di Herbert nelle poche ore di film. Da qui la scelta di tagliare in due il primo libro. Questo ha permesso di focalizzarsi principalmente su Paul Atreides e vedere costruirsi il mondo cinematografico a partire da lui come elemento empatico. Mentre lui impara, anche gli spettatori apprendono le “regole del gioco”. 

Sotto un lato pratico, la divisione in due parti ha permesso anche di arrivare a una durata totale maggiore. Seppur con un grande rischio di non riuscire mai a completarlo come un unico film. 

Timothée Chalamet è sempre stato l’unico candidato per il ruolo di Paul Atreides. Il regista ha una grande stima per il suo talento che definisce come raro. “Attori come lui arrivano una volta in un decennio”, ha detto lodando poi la sua intelligenza e la bravura. Il suo viso giovane e il corpo esile erano perfetti per il Paul descritto nel libro. 

Chalamet ha detto di essere pronto per Dune: Parte due.

Eravamo già pronti quando abbiamo finito la parte uno. Questa storia è ben lontana dall’essere conclusa. I personaggi sono distanti dalla loro fine. È un sogno che si realizza poter lavorare con Denis su un film di questa portata. Ed è certamente una maratona, non uno sprint, quindi devi darti un ritmo. Ma non vuoi stancarti di divertirti. Certamente nel progetto a cui sto lavorando ora sto imparando che non bisogna soffrire tutto il giorno al lavoro. 

Il film a cui si riferisce è Wonka di Paul King (GUARDA LA PRIMA FOTO UFFICIALE). Tutti gli attori si dicono inoltre fortunati ad avere potuto mostrare Dune sul grande schermo. Zendaya ricorda la presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia come un momento speciale. Dice di avere guardato Chalamet e si sono detti di godersi il momento perché era un privilegio speciale. Ricordiamo infatti che per alcuni mesi l’uscita di Dune negli Stati Uniti pareva limitata ad HBO Max. Le polemiche, la rottura con Christopher Nolan, i malumori degli altri registi, oltre a un leggero miglioramento della situazione epidemiologica, hanno permesso un passo indietro.

Ora il problema maggiore è anche un “bel” problema. Ovvero gestire un cast così ricco e pieno di talenti. Grazie alla loro celebrità, gli attori protagonisti sono richiestissimi e hanno le agende già impegnate per anni. L’arduo compito della produzione è trovare un modo per riunire tutti nel deserto di Arrakis per le riprese del sequel.

Trovate tutte le informazioni su Dune nella nostra scheda del film!

Quanto attendete Dune: Parte due? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: Deadline

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