Il 2023 si è concluso con un importante traguardo tagliato al box-office americano: quello dei 9 miliardi di dollari. Ai primi di dicembre c’era qualche dubbio che questa “soglia psicologica” sarebbe stata superata, mancando un grande blockbuster come Avatar: la via dell’acqua o Spider-Man: No Way Home, e con la consapevolezza che l’unico cinecomic previsto, Aquaman e il regno perduto, era destinato a floppare. In realtà, la grande varietà di film (e l’interesse del pubblico verso di essi) ha portato gli incassi delle feste ad andare meglio del previsto e a superare questo traguardo.

845 i milioni di biglietti staccati, con un prezzo medio del biglietto di 10.53 dollari (in pari sul 2022, quando erano stati staccati 703 milioni di biglietti). Dal 2014 al 2019, sono sempre stati venduti più di 1.2 miliardi di biglietti: la strada è ancora lunga per tornare a quei livelli, e non è assolutamente detto che ciò avverrà.

sciopero degli attori fran drescher

L’impatto degli scioperi

Se non fosse stato per gli scioperi che hanno paralizzato Hollywood per sei mesi, il 2023 sarebbe stato probabilmente un anno di vera svolta dopo la pandemia per il box-office americano. Finalmente, infatti, il calendario era ricco di blockbuster e prometteva ogni mese di offrire titoli di richiamo. Ma lo stop prima degli sceneggiatori e poi degli attori ha convinto gli studios a rinviare numerose pellicole e, peggio ancora, a rivoluzionare anche il calendario del 2024, che infatti subirà un impatto ancora più drammatico in termini di incassi (si prevedono incassi massimi a 8 miliardi di dollari, quindi con un calo di 1 miliardo). Un auto-sabotaggio di Hollywood veramente inspiegabile, che sta rallentando una ripresa altrimenti spedita e rischia di mettere in ginocchio definitivamente le catene cinematografiche.

L’altro impatto sugli scioperi è stata la mancata promozione dei film usciti al cinema, che ha comportato un incasso più deludente. È dimostrato che l’impossibilità da parte degli attori di rilasciare interviste o partecipare a red carpet per il lancio di determinate pellicole ha avuto conseguenze negative sui loro incassi, e questo è avvenuto tra luglio e novembre, quindi per quasi metà dell’anno.

Barbie 2

La top-ten USA del 2023

  1. Barbie: $636,220,453
  2. Super Mario Bros – il film: $574,934,330
  3. Spider-Man: Across the Spider-Verse: $381,311,319
  4. Guardiani della Galassia Vol. 3: $358,995,815
  5. Oppenheimer: $326,101,985
  6. La sirenetta: $298,172,056
  7. Ant-Man and the Wasp: Quantumania: $214,504,909
  8. John Wick 4: $187,131,806
  9. Sound of Freedom: $184,177,725
  10. Taylor Swift: The Eras Tour: $179,635,196

A guidare la classifica annuale è il fenomeno di Barbie, che ha battuto record storici e ha incassato oltre 636 milioni di dollari. Al secondo e al terzo posto troviamo due film d’animazione, Super Mario Bros – il film e Spider-Man: Across the Spider-Verse. Questo è un’importante colpo di reni per un genere, quello dell’animazione, che sta soffrendo molto nel periodo post-pandemico. Al quarto posto tocca a un cinecomic, Guardiani della Galassia Vol. 3, l’unico vero successo dell’anno per i Marvel Studios, seguito al quinto posto da Oppenheimer. Sesta posizione per La sirenetta, che ha sfiorato i 300 milioni di dollari (ci si aspettava facesse di più, soprattutto all’estero), mentre al settimo posto Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha incassato 214 milioni di dollari, un risultato molto lontano dai fasti di altri cinecomic Marvel. Le ultime tre posizioni della Top-10 appartengono a film non distribuiti da major. John Wick 4 è un importante successo firmato Lionsgate, mentre Sound of Freedom è stato un po’ il “caso” dell’estate, in grado di raccogliere 184 milioni di dollari grazie a un particolare metodo di crowd-funding (difficile da replicare). Infine, Taylor Swift: the Eras Tour è stata la risposta delle catena cinematografiche ai rinvii degli studios: AMC Theatres si è infatti organizzata con Taylor Swift e ha deciso di distribuire il film-concerto in autonomia, senza passare dalle major, così da dividere gli incassi solo in due. Il fenomeno ha generato la bellezza di quasi 180 milioni di dollari negli Stati Uniti.

Nota: nella top-ten non abbiamo inserito Avatar: la via dell’acqua, che comunque nel 2023 ha incassato ben 283 milioni di dollari.

spider-man across the spider-verse

La concentrazione in vetta

I tre film in testa alla classifica hanno incassato complessivamente 1.6 miliardi di dollari: significa che il 17.8% dei 9 miliardi incassati nel 2023 sono stati raccolti da tre soli film. Negli anni post-pandemici, la media è stata del 22.5%, ma nel quinquennio precedente (2015-2019) i tre maggiori incassi rappresentavano il 14.5% del totale, e in quello ancora precedente (2010-2014) rappresentavano il 10.9%. C’è insomma una concentrazione enorme in testa alla “piramide degli incassi”, e il trend potrebbe diminuire nel 2024 solo a causa del minor numero di uscite. I motivi sono i più disparati, ma il dato è chiaro: la massa tende a concentrarsi su un numero minore di grandi blockbuster. Nel 2023, i restanti 7.4 miliardi di dollari sono stati incassati da 580 film, con una media di 12.7 milioni di dollari ciascuno.

the flash trailer

Vincitori e vinti

Il 2023 ha senza dubbio dimostrato come nel periodo post-pandemico coinvolgere il pubblico giovane attraverso campagne marketing non tradizionali, e possibilmente virali, sia fondamentale per creare fenomeni cinematografici – ovviamente, quando i film alla base sono validi.

Ci sono tanti esempi che possiamo fare: dal successo di M3GAN a quello di Super-Mario Bros – il film, passando per l’incredibile successo del Barbenheimer, fino a fenomeni come Sound of Freedom, Five Nights at Freddy’s e Taylor Swift – The Eras Tour.

Questo mentre modelli tradizionali di franchisizzazione mostravano una forte debolezza: nel 2023 abbiamo infatti visto la fine dell’Universo Cinematografico DC, la crisi dell’Universo Cinematografico Marvel, una sequenza impressionante di flop di film come Indiana Jones e il Quadrante del Destino, The Flash, The Marvels, ma anche incassi deludenti (rispetto alle aspettative) per pellicole come Fast X, Elemental, Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte 1. Il caso di quest’ultimo è particolare, perché ha pagato pagato l’incapacità della Paramount di decidere di anticipare la data di uscita una volta che era chiaro che Oppenheimer (che aveva l’esclusiva del circuito IMAX) sarebbe stato un successo.

È stato anche l’anno in cui streamer come MGM/Amazon e Apple hanno deciso di prendere una strada diversa da quella di Netflix e distribuire le loro pellicole al cinema, stringendo accordi con Warner Bros. Sony e Paramount. Film come Air – La storia del grande salto, Killers of the Flower Moon e Napoleon non sono stati dei successi al box-office visti i loro budget, ma i loro incassi vengono letti generalmente in modo diverso proprio perché appartengono a un modello diverso di distribuzione.

Super Mario Bros. - Il film

La classifica delle major

Universal

È la Universal (per la prima volta dal 2015) a vincere a mani basse la classifica del 2023 negli Stati Uniti con ben 1.93 miliardi di dollari, in crescita del 18% rispetto al 2022. Successi come Super Mario Bros – il film, Oppenheimer, Fast X e Five Nights at Freddys si alternano a ottimi risultati per un gran numero di pellicole minori.

Disney

Seconda posizione per la Disney (inclusa Searchlight Pictures e 20th Century Studios), che incassa 1.89 miliardi di dollari perdendo il 2% rispetto a un anno prima. È stato un anno difficilissimo per la major, segnato da insuccessi al botteghino soprattutto in relazione ai loro budget. La Disney infatti ha ormai da tempo asciugato le proprie release limitandole a un certo numero di blockbuster ad alto budget, appartenenti tutti a franchise più o meno rodati. Quando questi franchise hanno iniziato a non funzionare più con il pubblico, le conseguenze hanno iniziato a farsi notare. Pesano flop come The Marvels, Indiana Jones e il quadrante del destino, Wish e La casa dei fantasmi. Ma la Disney è storicamente ciclica: il 2024 sarà un anno ancora più difficile, con meno titoli, ma il 2025 potrebbe essere l’anno della rivincita.

Warner Bros.

Crescono gli incassi della Warner (inclusa New Line), con 1.4 miliardi di dollari, in crescita del 50% rispetto all’anno scorso. Va detto che diverse centinaia di milioni arrivano sostanzialmente dal periodo natalizio, e oltre 600 sono imputabili unicamente a Barbie. Ci sono poi gli importanti successi horror della New Line, come The Nun 2 e La casa: il risveglio del male, che grazie al budget limitato hanno generato forti profitti. Il dramma, per la major, sono tutti (letteralmente: tutti) i cinecomic DC, che si sono rivelati una delusione al botteghino. Il capitolo è definitivamente chiuso, e nel 2024 vi sono numerosi titoli potenzialmente di successo.

Sony

Al quarto posto tra le major troviamo Sony, con 1 miliardo di dollari, in crescita del 20% rispetto al 2022. È un dato condizionato in particolare dal successo di Spider-Man: Across the Spider-Verse, seguito da una serie di pellicole a medio budget (nel 2024 porterà invece al cinema un maggior numero di blockbuster). Va notato che Sony, rispetto agli altri studios, non investe in una piattaforma proprietaria, ma ha un accordo di distribuzione con Netflix: ecco quindi che sta beneficiando grandemente della streaming war con le licenze dei suoi film senza perdere centinaia di milioni di dollari a trimestre in investimenti tecnologici.

Paramount

Non è stato un anno semplice per la Paramount: la divisione studios ha infatti raccolto 837 milioni di dollari, in calo del 35% sull’anno precedente, quando Top Gun: Maverick sembrava aver risollevato le sorti della major. Ottimi i risultati di Scream VI (peccato solo che il film successivo sia completamente incartato) e Tartarughe Ninja: Caos Mutante, ma blockbuster come Transformers: il risveglio e Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno dovevano andare meglio.

Lionsgate

La mini-major ha incassato 580 milioni di dollari, con un incredibile balzo del 623% rispetto al 2022. Il saliscendi di anno in anno è un classico per uno studio discontinuo come Lionsgate, che nel 2023 ha infilato una serie di successi come John Wick 4, Saw X e il prequel di Hunger Games. Quest’ultimo è stata una scommessa vinta.

Amazon MGM

Con l’aiuto della Warner Bros. per la distribuzione globale e della MGM per quella nazionale, Amazon ha portato in sala diverse pellicole, che le hanno permesso di arrivare a 270 milioni di dollari, un risultato molto superiore al solito per lo streamer (che da anni fa uscire anche film in sala, ma finora erano pellicole arthouse). Il maggiore successo dell’anno è stato, ovviamente, Creed III.

I piccoli studios

Tra i piccoli si fanno notare, ovviamente, gli Angel Studios con 207.8 milioni di dollari (la maggior parte generati dal fenomeno Sound of Freedom), mentre A24 incassa 137 milioni di dollari (+15% rispetto al 2022) grazie in particolare a Talk to Me, Priscilla e The Iron Claw.

Fonte: The-Numbers | Deadline

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