Niente di nuovo sul fronte occidentale (LEGGI LA RECENSIONE) ha ottenuto 9 nomination ai prossimi Oscar: un risultato che ha un po’ sorpreso tutti, compreso il produttore del film, Malte Grunert. Ecco le sue parole a The Hollywood Reporter:

La reazione e la risonanza del film, a queste dimensioni, mi ha sorpreso. Ovviamente, la storia ha un’attinenza indesiderata e in qualche modo orribile con la guerra in Ucraina. Se si guardano le immagini del fronte ucraino e si confrontano con le fotografie storiche del fronte occidentale, la somiglianza è straziante. Questo conferisce al film una rilevanza tempestiva che non avremmo potuto prevedere, né aspettarci, né volere.

Grunert sottolinea poi come il romanzo originale di Erich Maria Remarque, già trasposto sullo schermo nel 1930 e nel 1979, mantenga immutata la sua rilevanza al giorno d’oggi:

Il motivo per cui abbiamo ritenuto che il film fosse rilevante da realizzare ora è che è la storia di cinque ragazzi che cadono preda della propaganda nazionalistica e delle bugie ed entrano in guerra pensando che sarà un’avventura. È una retorica e un tono che è entrato di nuovo nel discorso politico, questa sorta di propaganda di destra. Il film non è solo un promemoria degli orrori reali della guerra, ma può anche, come nel caso del romanzo di Remarque, ricordarci cosa succede se cediamo a questa propaganda e non ci opponiamo, come società, ad essa.

Il film infatti propone diverse scene molto brutali di battaglia, ma senza che la violenza sia mai romantizzata, per perseguire un obiettivo ben preciso nella messa in scena:

La prima decisione che abbiamo preso è stata quella di rimanere fedeli al romanzo di Remarque e alla sua prospettiva. È la storia dell’esperienza di guerra di un soldato comune. Abbiamo pensato molto alla rappresentazione della violenza. Quanta ne vogliamo? Edward Berger [regista], il direttore della fotografia, James Friend, e io credevamo che, per essere un film sulla guerra, dovesse esserci un certo livello di violenza, altrimenti non sarebbe stato sincero. Allo stesso tempo, non volevamo sfruttare la violenza. Volevamo che la violenza fosse a un livello tale da permettere a un pubblico di 15 o 16 anni di andare a vedere il film. Era anche molto importante mostrare una violenza identica, sia che capiti ad un amico o ad un nemico. Lo stesso vale per il romanzo di Remarque: la morte di un nemico non è mai una cosa buona. La morte di un nemico non è meno spaventosa della morte di un amico.

Trovate tutte le informazioni su Niente di nuovo sul fronte occidentale nella nostra scheda.

Cosa ne pensate delle parole del produttore di Niente di nuovo sul fronte occidentale? Lasciate un commento!

FONTE: THR

I film e le serie imperdibili

Oscar 2024: link utili

Classifiche consigliate