Anatomia di una caduta ha ricevuto ben 5 nomination agli Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior Regia (LEGGI LA LISTA COMPLETA) ma non quella come Miglior Film Internazionale. Perché? La risposta è semplice: per l’Academy è stato proprio impossibile candidare il film di Justine Triet, in quanto la Francia ne ha sottoposto un altro, La Passion de Dodin Bouffant, che non è nemmeno entrato nella shortlist per la categoria. Di nuovo, perché? La vicenda è complessa e tocca nervi scoperti dell’industria francese: l’abbiamo ricostruita a partire da un lungo articolo di Variety.

Una questione d’ordine pubblico

La Francia può contare su un’industria cinematografica tra le più prospere al mondo, eppure non vince un Oscar da decenni, precisamente dal film Indocina, che ottenne la statuetta ben 31 anni fa. Il lungo digiuno è diventata una questione d’ordine pubblico: nel 2021 la commissione aveva preferito sottoporre il crudo body-horror Titane e non il dramma sull’aborto La Scelta di Anne. Mentre il primo non aveva ottenuto la nomination ed era passato pressoché inosservato oltreoceano, il secondo aveva fatto molto parlare di sé, soprattutto perché era uscito negli Stati Uniti mentre la Corte Suprema votava per l’annullamento della storica sentenza Roe contro Wade. Una decisione che aveva causato uno scandalo tale da portare a una revisione della commissione, con l’uscita di membri permanenti come il capo del Festival di Cannes Thierry Fremaux.

Il comitato di quest’anno, che comprende il regista Olivier Assayas e il compositore Alexander Desplat, ha finito per scontrarsi sulla decisione finale, secondo diversi addetti ai lavori, e La passion ha finito per prevalere su Anatomia per un singolo voto. Mentre però il secondo, dopo aver vinto la Palma d’Oro, girava i festival autunnali con grande successo, il primo non è riuscito ad accendere lo stesso entusiasmo, neanche lontanamente. Il principale punto di forza del film, la sua protagonista Juliette Binoche, ha partecipato a molti eventi per la stampa e per gli influencer, ma non si è presentata a Telluride e al New York Film Festival. La pellicola è finita non ha avuto alcuna chance di entrare nella cinquina dei candidati. Ironia della sorte: in Francia, Anatomia di una caduta è diventato il più grande incasso al botteghino per un film locale dai tempi di La vita di Adele (2013), altra Palma d’Oro che la Francia non propose agli Oscar, dopo lo scandalo che colpì il suo regista, Abdellatif Kechiche. La stessa sorte toccata a Triet, come vedremo tra poco.

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Le ragioni di una scelta fallimentare

Ma perché la commissione ha preferito La Passion de Dodin Bouffant? A livello generale, il film presenta alcuni elementi che potevano interessare i giurati degli Oscar. Oltre a poter contare sulla presenza di una star internazionale come Binoche, è infatti una love story a sfondo culinario diretta da un nome già noto all’Academy: Anh Hung Tran, entrato nella storia nel 1993 come primo regista vietnamita nominato agli Oscar per Il profumo della papaya verde. Ma da allora i tempi sono cambiati: “Una parte dei membri della commissione che hanno votato per La passion hanno mantenuto l’immagine dei votanti per quella categoria come persone anziane e nostalgiche, e non hanno tenuto conto del fatto che questi sono cambiati: sono più giovani e più diversificati di un tempo. A loro piace essere messi alla prova“, afferma una fonte vicina alla commissione. Ne è prova la statuetta come miglior film assegnata quattro anni fa al coreano Parasite, un opera che nessuno prima di allora avrebbe definito “da Oscar”, seguita due anni sopo da quella come Miglior Film Internazionale a Drive My Car, film giapponese di tre ore. Ironia della sorte, parte 2: il film di Bong Joon-ho era stato distribuito negli Stati Uniti da Neon, che quest’anno si è occupata di… Anatomia di una caduta.

Ma ci sono ragioni più profonde: la Francia è nota per separare l’arte dall’artista in nome della libertà di espressione, ma sembra che a Triet non sia stato concesso questo privilegio. In Patria è conosciuta come un’intellettuale senza filtri ed eccentrica, che piace alle giovani generazioni ma irrita alcuni esponenti della vecchia guardia francese. Impressioni acuite dal suo discorso di stampo politico in occasione della consegna della Palma d’Oro, che aveva fatto arrabbiare le alte sfere. La regista si era scagliata contro il governo “neoliberista” che stava “distruggendo l’eccezione culturale del modello francese“. Parole che avevano scatenato una polemica andata avanti per settimane: di conseguenza, la cineasta si è creata dei nemici dentro e fuori il mondo del cinema ed è stata criticata per aver finanziato il suo film in parte con i fondi dello stesso governo con cui aveva polemizzato sul palco del festival di cinema più famoso al mondo.

Tirando le somme, l’incredibile auto-sabotaggio della commissione francese è destinato a non passare inosservato, ancora una volta. Diverse persone, tra cui il produttore di Anatomia di una caduta David Thion, sostengono che un modo, tra i diversi proposti, per migliorare il sistema e favorire un processo decisionale più equo sarebbe quello di espandere il comitato a molti più membri, potenzialmente un mix di elettori francesi per gli Oscar, i Golden Globe e i BAFTA. Gilles Pelisson, presidente di Unifrance, prevede che “il CNC [Centro Nazionale del Cinema e dell’Immagine in Movimento] cercherà di apportare modifiche al comitato” per il prossimo anno. “Il National Film Board ha già riformato il comitato degli Oscar in passato e non sarei sorpreso se lo facesse di nuovo“, ha dichiarato. “È un processo in corso“.

Trovate tutte le informazioni su Anatomia di una caduta nella nostra scheda.

Cosa ne pensate? Avreste voluto che Anatomia di una caduta fosse candidato all’Oscar come Miglior Film Internazionale? Lasciate un commento!

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FONTE: Variety

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