Non è un film americano Ella & John, è un film di produzione italo-francese che il regista italiano è andato a girare sul suolo americano con attori di lingua inglese. Non ci sono soldi americani insomma, non ci sono major e non c’è Hollywood. Tuttavia, visto il cast, il film sarà distribuito in America e lo farà Sony Classics, la quale sembra credere in una possibile corsa all’Oscar, almeno stando a quanto ha dichiarato il regista nella conferenza stampa veneziana.

“Sony lo manderà nelle sale americane con un’uscita piccola a Dicembre e una mainstream a Gennaio, che è tipico di chi vuole correre per gli Oscar. Gli americani ovviamente ci pensano sempre perché sono fissati con quel premio, io guardo tutto con divertito scetticismo. Già mi fa piacere essere qua e avere in gara un film già venduto in tanti paesi. Mi dà soddisfazione perché chi fa cinema lo fa per il pubblico più ampio possibile”

Nella stessa conferenza stampa Virzì ha spiegato quanto del libro omonimo ha cambiato, tagliato e modificato.

“Chi l’ha letto sa che è un libro molto frammentato ed episodico. In più lì John è un operaio che torna nei luoghi delle sue vacanze, noi invece lo facciamo diventare professore di letteratura che va nella casa di Hemingway, così che sia un po’ più simile a noi. E del resto io come professore americano mi immagino sempre Sutherland, sarà per Animal House… Dall’altra parte invece per Helen Mirren ho proprio una devozione. Così tanto che amo anche i film brutti che ha fatto (e ultimamente ne ha fatti!)”

I due attori infatti li aveva chiesti proprio Virzì, unica condizione alla quale avrebbe fatto il film, nonostante i produttori avessero proposto la coppia RedfordFonda (che ironicamente è qui al festival con un altro film).

“Io pensavo di averla sparata grossa invece hanno accettato e mi è toccato farlo il film! E dire che Helen qualche resistenza l’aveva fatta. Aveva letto il copione ma non voleva interpretare un ruolo simile. Certe parti avrebbe preferito iniziare a farle tra una decina d’anni. Poi invece a sorpresa qualche giorno dopo ha cambiato idea ed accettato”

L’unica vera differenza rispetto a fare il film in Europa è stata data dal fatto che operare sul suolo statunitense prevedeva di utilizzare maestranze americane, quindi essere soggetti alle regole dei loro sindacati. Diverse dalle nostre e molto più rigide.

“È stata la difficoltà maggiore. Lì i sindacati dettano legge in modo più forte che da noi che invece facciamo il cinema in maniera più avventurosa. Loro sono molto più rigidi, seguono sempre e solo il programma. Ad esempio tra un ciak e l’altro era obbligatorio che arrivasse la truccatrice a ritoccare i due attori, anche quando non avevamo tempo. Con l’aiuto regista (italiano) ci dicevamo “Ma dai che cazzo!” ogni volta e Helen Mirren che l’italiano lo capisce rideva con noi. Così in maniera semiclandestina e con il loro aiuto giravamo rapidamente qualche scena in mezzo a queste pause obbligate. Abbiamo importato un po’ il modo di fare cialtrone in America”

E non è stato l’unico dettaglio italiano

“La gelosia che prova Ella è un’aggiunta nostra, non c’era nel libro, ed è molto italiana. Del resto io a loro due parlavo di Monica Vitti e Mastroianni come punto di riferimento, gli parlavo di Dramma della Gelosia che conoscono benissimo. Helen poi è appassionata di Monica Vitti. Quell’idea di amore coniugale che non è un idillio o una visione sdolcinata, ma una sfida continua, un mescolarsi di devozione e insofferenza, di piccoli segreti e ossessioni che riemergono in modo strampalato e comico”.

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