La recensione di Civil War, il film di Alex Garland in uscita al cinema il 18 aprile

Se per avere Civil War è stato necessario passare per Annientamento, beh ne è valsa la pena! Questo viaggio in un mondo pericoloso, dritti verso un obiettivo, incerti se ci si arriverà o no vivi, un viaggio lungo il quale guardare il mondo e capirlo più che vivere avventure, è chiaramente la versione migliore di quel film molto ambizioso ma anche meno riuscito. Invece di lavorare di fantascienza ora Alex Garland lavora di fantapolitica, assottiglia la metafora e si mette a lato dell’attualità, immaginando un futuro vicinissimo, un presidente probabile e divisivo (con cravatta vistosa e l’odio per i giornalisti) e una guerra civile che spacca il paese gettandolo in uno scenario post-apocalittico di guerra. Due reporter, che poi diventano tre e a cui si aggiunge un’aspirante fotografa, hanno deciso di andare al cuore del disastro, in quello che se questo fosse un film di zombie sarebbe dove ha avuto ori...