La recensione di Dangerous, dal 21 febbraio su Prime Video

È talmente raffazzonato, macchiettistico e sgraziato questo Dangerous di David Hackl che sembra sia stato realizzato con un generatore automatico di film d’azione. I cliché e gli spunti tipici del genere action quali il protagonista violento e problematico, la trama di redenzione, il mistero di un passato da risolvere e, ovviamente, i momenti di combattimento, sono infatti tutti elementi che vengono qui accostati tra loro ma che non vengono mai intrecciati con motivazioni razionali e/o comprensibili. Dangerous risulta così irrimediabilmente pretestuoso, involontariamente comico, ed essendo inoltre anche registicamente amatoriale e goffo rimane praticamente aggrappato sull’unica cosa decente che ha: la fotografia (che comunque è piuttosto piatta, ma almeno regge).

Questa storia scritta da Christopher Borrelli in effetti parte già malissimo, con un prologo davvero confuso ma da cui deduciamo che il protagonista Dylan (Scott Eastw...