La recensione di Nata per te, il film di Fabio Mollo in uscita il 28 settembre

In un mondo che/non ci vuole più”, Il mio canto libero di Battisti/Mogol è la canzone che ha il compito di interpretare i sentimenti di tutto il film. E non ci riesce. Torna più volte, fa da veicolo espressivo senza essere una colonna sonora (non solo, almeno) è invece un indizio interpretativo, come anche l’atterraggio di una sonda su Marte, e ancora verso la fine la cerimonia che segna il passaggio a stato di prete di un amico del protagonista. Sono tutti momenti accessori di un film che parla d’altro in realtà, ma sono anche momenti che dicono molto di quello che davvero vuole essere Nata per te. La storia è quella della lotta e del percorso compiuto da un uomo single (prima unito a un altro uomo, poi proprio solo) per adottare o avere l’affidamento per qualche mese di una neonata down che fatica a trovare una famiglia. La legge italiana lo consente ma di fatto non avviene mai, perché non è s...