La recensione di Tutti tranne te, la commedia romantica con Sydney Sweeney e Glen Powell dal 25 gennaio in sala

Torna l’unico genere di film in cui dire una bugia, anche solo per errore o per debolezza, è un peccato imperdonabile, sufficiente a mettere fine a una relazione piena di entusiasmo. Un genere così fondato sul raggiro e l’equivoco che l’unico vero villain sono le menzogne, la minaccia che incombe sui protagonisti, che osteggia il loro amore e che sembra complottare per portare il proprio affondo nel momento peggiore: la commedia romantica. Tutti tranne te prova a riportarla al cinema con protagonisti giovani (dopo che sembrava possibile solo su piattaforma con vecchie glorie), ripartendo da dove Will Gluck era rimasto, cioè da Amici di letto, una commedia romantica in cui il sesso non è il punto di arrivo ma quello di partenza.

Stavolta tutto inizia con un raffinato rimorchio da Starbucks, una bella serata insieme e al mattino dopo una sbadata fuga dall’appartamento. Pentita...