Where Is Anne Frank, la recensione | Cannes74

Ari Folman è in missione e non vede altro che il suo obiettivo. La sua missione è di sensibilizzare sulle condizioni in cui vivono i migranti in molti paesi Europei, sul significato dell’accoglienza e sull’eredità dell’Olocausto oggi. La maniera in cui vuole riuscire in questo è prendendo la storia contenuta in Il diario di Anna Frank, riraccontandola a beneficio di un pubblico di persone che non la conoscono e unendo ad essa un parallelo sul presente.
Non solo è rischioso il parallelo che fa tra Olocausto e migranti. Non solo lo fa con molta superficialità e senza approfondire o circostanziare i punti di contatto, trincerandosi dietro un film palesemente per un pubblico di bambini e ragazzi. Ma lo fa anche pochissima saggezza narrativa.

Semplificando e adattando la vera storia ad opera infantile in Where Is Anne Frank, sceglie ad esempio di trasformare i soldati nazisti in mostri non diversi dalle masse generiche di cattivi dello spazio ch...