Saltburn è su Amazon Prime Video

Saltburn è tante cose. È senza dubbio un film che potremmo definire con il sempre frizzante aggettivo “divisivo”: c’è chi l’ha amato, chi l’ha odiato ed entrambe le categorie hanno opinioni molto forti sull’argomento; pochissima gente è rimasta indifferente, anche perché quello di Emerald Fennell è un film fatto apposta anche per shockare e suscitare reazioni forti. Anche i suoi più feroci detrattori, però, dovranno ammettere che è anche un film stratificato, che parla di tante cose contemporaneamente, le quali, è vero, ruotano tutte più o meno intorno allo stesso tema, quello dell’ossessione, ma vengono declinate in modi anche molto diversi.

C’è l’ossessione di Oliver per Felix, quella della famiglia di Felix per Felix, quella di chiunque per Felix in realtà, c’è l’ossessione della madre di Felix per la bellezza come unico valore, quella della sua intera famiglia per il decoro, ma anche l’ossessione di chi non è ultraricco e nobile per l’aristocrazia (l’impressione è che Fennell sia stata influenzata in qualche modo anche dalla sua esperienza in The Crown), l’ossessione per la forma, le apparenze, le differenze antropologiche apparentemente incolmabili tra chi è nato così e chi non potrà mai diventarlo… Il risultato è un minestrone di stili, generi e influenze che vengono amalgamate con decisione e carattere da Fennell – una matassa che noi ci siamo divertiti a sbrogliare scegliendo dieci film da recuperare se vi sono piaciute le atmosfere e le scelte estetiche e narrative di Saltburn. Alcune delle scelte sono state citate apertamente dalla stessa Fennell, per esempio qui; altre sono interpretazioni nostre. E ce n’è una che avremmo fatto meglio a non includere…

Saltburn Arancia

Arancia meccanica

Primo dei film citati direttamente da Fennell, che lo definisce “il miglior film di sempre”. L’ispirazione qui è in parte estetica, ma soprattutto, diciamo così, morale: sia Oliver sia Alex sono personaggi con i quali dovrebbe essere difficile empatizzare, ma che i relativi film ci rendono quantomeno simpatici; non significa che vogliamo essere come loro, ma che per lo meno li capiamo.

Barry Lyndon

Di questo vi avevamo parlato invece qui: non senza una certa dose di arroganza o comunque sicurezza di sé, Emerald Fennell ha definito SaltburnBarry Lyndon che incontra lo squallore indie”. Aggiungiamo noi, comunque, che il suo film è decisamente più arrapato di quello di Kubrick.

Cruel Intentions

A proposito di film arrapati: uscito nel 1999, quello di Roger Kumble era un film che la stessa Fennell descrive come “the perfect sex-fest”, pieno di persone bellissime, senza scrupoli e con una pervasiva voglia di scopare. Ci convince di meno l’associazione che la regista fa tra il personaggio di Reese Witherspoon e quello di Oliver, con il secondo che è decisamente meno innocente, sia all’inizio del film sia, tutto sommato, alla fine.

Tenenbaum

I Tenenbaum

Eliminate il personaggio di Oliver per concentrarvi solo sulla famiglia di Felix e vi accorgerete che Saltburn è I Tenenbaum più perverso e (un po’) meno sulle nuvole. L’intento dei due film in fondo è lo stesso: farci vedere una famiglia talmente ricca da essere fuori dal mondo, e provare nell’impresa di prenderli in giro e farceli stare simpatici allo stesso momento.

Il sacrificio del cervo sacro

Spiegare quale sia il collegamento tra i due film rischierebbe di rovinarvi la sorpresa se non li avete già visti, per cui ci limiteremo a parlare genericamente di “atmosfere” e ovviamente a citare la presenza di Barry Keoghan in entrambe le opere, e in un ruolo parecchio simile. Certo, se il film di Fennell vi ha sconvolto preparatevi perché anche quello di Lanthimos ci va giù duro – forse di più.

Il servo

Citato da Fennell insieme a un altro film di Joseph Losey che troverete tra poco, e tratto dall’omonimo romanzo di Robin Maugham, Il servo racconta una storia che è una versione estremizzata di quella di Saltburn, e più decisamente incentrata sulla lotta di classe. Ha ispirato tra l’altro anche Parasite di Bong, come vi accorgerete presto guardandolo.

Ripley

Il talento di Mr. Ripley

Il film che Emerald Fennell non vorrebbe vedere in una lista del genere: più volte le è stato chiesto un parere sui punti in comune tra Saltburn e il film tratto dal romanzo di Patricia Highsmith, e ogni volta lei ha risposto ridimensionando la cosa. Eppure le somiglianze sono evidenti, anche se il film di Anthony Minghella ha un respiro più epico e meno claustrofobico (dovuto anche al fatto che non è confinato su un singolo set, per quanto immenso).

Messaggero d’amore

“Ovviamente” dice Fennell. La sceneggiatura di Saltburn deve tantissimo a L’età incerta di L.P. Hartley, un romanzo del 1953 diventato film per la regia (ancora) di Joseph Losey nel 1971. Messaggero d’amore vinse Cannes, e Fennell lo descrive come “così evocativo ed erotico e potente e sensuale e straziante”.

Ritorno a Brideshead

L’autrice del romanzo, Evelyn Waugh, viene direttamente citata nel film, e le due trame hanno evidenti punti in comune. L’adattamento cinematografico datato 2008 non è del tutto riuscito, e banalizza un po’ molti dei temi del romanzo originale, ma è comunque una visione piacevole seppur decisamente meno disturbante di Saltburn.

Shining

Vorremmo dire che l’abbiamo inserito perché anche quello di Kubrick è un film sull’ossessione, o qualche altra formula intelligente di questo tipo. In realtà è solo perché in entrambi i film c’è un labirinto vegetale, e poi perché è sempre il momento giusto per consigliare la visione di Shining.

Trovate tutte le informazioni su Saltburn nella nostra scheda!

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