Oggi sembra quasi impossibile immaginare Star Wars senza Coruscant, lo sfavillante e cosmopolita pianeta-città che funge da teatro principale di tutte le vicende politiche e che ospita anche il Tempio dell’Ordine Jedi. Eppure, per molti anni la galassia lontana lontana ha vissuto orfana di una capitale vera e propria, che sì, doveva esistere, ma era avvolta nel mistero e accennata solo a grandi linee.

Coruscant: origini e nomi alternativi

A fare capolino per la prima volta nelle sceneggiature della trilogia classica è il pianeta Had Abbadon, sedicente capitale dell’Impero Galattico, dove in origine doveva svolgersi il conflitto finale de Il Ritorno dello Jedi: protetto da ben due (1) Death Star, ospitava la sala del trono dell’Imperatore nelle viscere del pianeta, in una caverna percorsa da fiumi di lava, ed era qui in origine che Luke veniva portato da Vader per il suo fatale faccia a faccia con Palpatine. Abbandonata questa ipotesi, di Abbadon viene scartato anche il nome (che verrà poi riutilizzato nel classico universo espanso come pianeta mitologico legato alle origini dei Jedi). Restano alcuni preziosi bozzetti del maestro Ralph McQuarrie, che saranno comunque conservati e proposti in varie pubblicazioni come le prime visuali della capitale Imperiale, riproposta con il più generico nome di Imperial City.

coruscant ralph mcquarrie

Nascita e Prime Incursioni su Coruscant

A rielaborare il pianeta nella versione che conosciamo e a scegliere il nome che porta ora è l’autore Timothy Zahn, che nel primigenio romanzo L’Erede dell’Impero che segnò l’inizio dell’universo cartaceo la usa come ambientazione di buona parte della trama. Le descrizioni affidate al romanzo confermano la concezione del pianeta come interamente ricoperto da uno strato cittadino, ma sono ovviamente lasciate per lo più all’immaginazione del lettore. Una primissima finestra “visiva” viene data dal videogame della Lucasarts TIE Fighter, che nel filmato introduttivo ci mostra una versione aggiornata del palazzo Imperiale simile a una sinistra cattedrale gotica, nello stesso stile delle illustrazioni di Ralph McQuarrie. Di lì a poco anche l’altro caposaldo fumettistico dell’Universo Espanso, la saga a fumetti di Dark Empire, ci porterà su Coruscant, ma per mostrarci una distesa in rovina e in macerie, ipotizzando che le varie fazioni Imperiali in lotta per il controllo dei resti dell’Impero abbiano ridotto in macerie una parte del pianeta.

coruscant star wars

La Coruscant Moderna: da Shadows of the Empire ai Prequel

Giungiamo alla vigilia della trilogia prequel, e a quella che è stata la “prova generale” andata in scena nel 1996, il progetto multimediale di Shadows of the Empire che vede Ribelli e Imperiali fare i conti con il terzo incomodo, l’organizzazione criminale del Sole Nero comandata dal Principe Xizor, che ha sede proprio sulla capitale Imperiale. Tra videogame, fumetti e card illustrate, possiamo godere di ampi scorci della capitale Imperiale in tutte le sue forme, soprattutto considerato che per il progetto di Shadows viene arruolato quel Doug Chiang che un paio di anni dopo darà alla capitale il look che tutti conosciamo in occasione de La Minaccia Fantasma. Look che viene proposto in anteprima anche un anno dopo, per il ritorno della trilogia al cinema organizzato in occasione del ventennale del 1997, in cui l’originale Ewok Celebration cede il posto alla più ampia Victory Celebration, una carrellata sui vari mondi della galassia che festeggiano la caduta dell’Impero e che si conclude proprio con Coruscant, con una folla festante in piazza, fuochi d’artificio e la celebre sequenza in cui la statua di Palpatine viene abbattuta.

Tutto è pronto per l’esordio “ufficiale” della capitale nel 1999, che introduce varie location che diventeranno dei capisaldi dell’ambientazione. Il senato con le sue piattaforme volanti, il Tempio Jedi e la sua sala del consiglio e le immancabili file di traffico aereo che solcano i cieli e si snodano tra i grattacieli in tutte le direzioni possibili. Coruscant entra nell’immaginario collettivo di Star Wars ed è destinata a rimanerci da protagonista.

coruscant outlander club

Le Produzioni Odierne e lo… Scampato Pericolo

Da allora in poi sono molte le produzioni che fanno ritorno agli scenari della capitale, che non mancano mai di esercitare un indubbio fascino con la loro maestà e le loro visuali vertiginose. È il caso di The Mandalorian, che vuole concedersi una parentesi anomala sulla capitale nella sua terza stagione per raccontarci le vicende dei reduci Imperiali riassorbiti nelle strutture Repubblicane attraverso gli occhi del Dottor Pershing. Ma ovviamente, dove Coruscant brilla di più nelle produzioni di Disney + è nella serie dedicata ad Andor, dove una giovane Mon Mothma deve destreggiarsi nei letali intrighi politici di una capitale nella sua ora più buia, e dove Dedra Meero e Syril Carn ci guidano rispettivamente nei meandri dell’Imperial Security Bureau e nei piani bassi dell’opprimente macchina burocratica Imperiale. Anche le serie animate, soprattutto The Clone Wars e The Bad Batch, visiteranno i grattacieli e le strade affollate di Coruscant in molte occasioni.

Forse non tutti sanno che… Coruscant ha rischiato di fare una brutta fine in occasione di Episodio VII, Il Risveglio della Forza. Nei piani originali di JJ Abrams doveva essere proprio Coruscant a venire distrutta dalla Base Starkiller, in occasione della dichiarazione di guerra lanciata dal Primo Ordine, cosa che ancora oggi genera una certa confusione nello spettatore casuale, tanto più che il nome del pianeta colpito, Hosnian Prime, non viene mai fatto nel film, e il look di quel poco che vediamo è molto simile a Coruscant. Un cambio di direzione in corso d’opera frutto di un veto giunto da Lucasfilm che ha voluto preservare la millenaria capitale della Repubblica. Da un lato ci rallegriamo del fatto che un caposaldo dell’ambientazione di Star Wars possa continuare a essere usato anche nelle storie degli anni a venire, dall’altro, la motivazione addotta per salvare il pianeta (la Nuova Repubblica assegnerebbe a vari pianeti a rotazione il ruolo di capitale) suona molto di escamotage istituito al puro scopo di salvare la pelle a Coruscant… oltre che a segnare Hosnian Prime come pianeta iellato su scala galattica, nominato nuova capitale dopo millenni di sede fissa su Coruscant!

Sia come sia, la capitale di Star Wars è qui per restare. E se abbiamo tutti imparato a riconoscerla per i tratti distintivi ad essa associati, ora che la saga è destinata a espandersi in altre ere temporali, c’è curiosità per quella che potrebbe essere la Coruscant del futuro nell’ipotetico Nuovo Ordine Jedi di Rey, o meglio ancora per quella del remoto passato che potremmo vedere nella pellicola dedicata alle origini della Forza e dei Jedi. In qualità di punto fisso e caposaldo irrinunciabile nel corso di tutte le ere (in questo la Lucasfilm ci ha visto giusto!), è ormai un simbolo che racconta a modo suo la lunghissima storia di quella galassia lontana lontana.

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Immagini via StarWars.com

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