La stagione 5 di The Crown sta per arrivare sugli schermi di Netflix e, durante una conferenza stampa online, i protagonisti dei nuovi episodi hanno rivelato qualche curiosità sul lavoro compiuto per portare in vita la storia della famiglia reale nel periodo forse più complesso e complicato, ovvero quello della separazione di Carlo e Diana, dei problemi sentimentali di Anna e Andrea, e di un cambiamento politico che mette a rischio la monarchia.
Alla presentazione hanno partecipato Imelda Staunton (Regina Elisabetta), Jonathan Pryce (Principe Filippo), Lesley Manville (Principessa Margaret), Dominic West (Principe Carlo), Elizabeth Debicki (Principessa Diana) e Jonny Lee Miller (John Major).

Le sensazioni prima del debutto di The Crown 5

I nuovi interpreti della serie hanno inizialmente svelato le loro emozioni alla vigilia del debutto della stagione in streaming. Imelda Staunton ha ammesso che c’è molta eccitazione perché sono tutti “estremamente orgogliosi di far parte della serie e del lavoro compiuto”, mentre Jonathan Pryce e Lesley Manville attendono con impazienza di poter vedere tutte le puntate, non avendole ancora viste tutte. Dominic West si sente sollevato perché sta per finire l’attesa, mentre Elizabeth Debicki ha ammesso di aver dovuto aspettare per vedere le puntate perché gli screener che aveva ricevuto erano scaduti, rendendole impossibile finire la visione in anteprima. Jonny Lee Miller, infine, è stato particolarmente felice perché la promozione della quinta stagione gli ha inoltre permesso di rivedere i colleghi a distanza di quasi un anno dal suo impegno sul set.

L’arrivo dei nuovi interpreti

Dopo quattro stagioni, il cast di The Crown si è rinnovato e i nuovi arrivi tra gli interpreti della serie di Peter Morgan sono rimasti colpiti dal lavoro compiuto dal team che si occupa della serie targata Netflix.

Miller ha ammesso:

Lo show è semplicemente realizzato in modo così esperto a tutti i livelli, in ogni dipartimento il livello è altissimo, sono semplicemente felice di farne la parte. Era eccitante farne parte anche durante le audizioni.

La nuova interprete della regina Elisabetta ha ricordato su questo aspetto:

Hanno fatto già 4 stagioni, sanno già cosa stanno facendo. Noi stiamo semplicemente cavalcando l’onda del loro lavoro. Sono attenti ai minimi dettagli persino nei momenti in cui portano la colazione alla regina, tutto era straordinario. Tutte le persone coinvolte sono attente a ogni più piccolo elemento, anche se gli spettatori non li noteranno. Volevamo essere all’altezza di quell’aspetto.

Pryce e Manville hanno colto l’occasione per lodare il lavoro di chi li ha aiutati a trovare il modo giusto per pronunciare le battute e per muoversi, sottolineando inoltre come i costumi, il trucco e le acconciature abbiano aiutato in modo significativo a calarsi nella parte.

West ha invece ricordato quanto fosse incredibilmente prezioso l’archivio di video, interviste e altre risorse creato da chi ha compiuto le ricerche storiche e che era sempre disponibile per ogni dubbio o curiosità.

Elizabeth Debicki ha poi ammesso che ha sentito la pressione nell’interpretare un ruolo iconico come quello della principessa Diana:

Ero nervosa, ma lo eravamo tutti, lo show sembrava una grande responsabilità. Avevamo il sostegno di un network di persone che capivano questa pressione e ci hanno aiutato. Era una grande sfida per noi, mi ci è voluto molto a capire che era la mia interpretazione dell’interpretazione di Peter di questa persona. Ci sono però ricordi, convinzioni, legate a queste persone, e devi quindi muoverti tra tutte queste cose. Si tratta di un processo meraviglioso, ma al tempo stesso di una grande sfida, anche se hai davvero soddisfazione. Ci stiamo ancora muovendo dentro questa realtà, stiamo ancora nuotando in questo mondo. Non avrei mai immaginato quanto fosse difficile.

Una scena speciale per Margaret

Lesley Manville ha risposto a una domanda dei giornalisti svelando la preparazione di una scena importante della stagione realizzata accanto a Timothy Dalton, interprete di Peter Townsend:

Abbiamo imparato a ballare insieme a lungo, è un momento davvero dolce e uno ‘strumento’ molto intelligente perché penso che Margaret, in base allo script e alle ricerche, stesse affrontando un periodo all’insegna della solitudine e stesse entrando nell’età in cui si inizia a sentire anziana, e per lei era qualcosa di molto difficile considerando quello che era prima il suo stile di vita. Quel momento la riporta indietro e sottolinea quello che avrebbe potuto avere e non ha avuto nella vita, è di nuovo piena di vita, scintillante e piena di passione.

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Un primo ministro da riscoprire

Jonny Lee Miller ha invece il ruolo del primo ministro John Major e il lavoro gli ha permesso di rivalutare il politico:

Ho letto e guardato molto materiale su di lui. Sono cresciuto in una comunità di sinistra, socialista, lo sono anche io. Quando ero giovane pensavamo di sapere chi fosse John Major e quello che rappresentava, all’epoca ha avuto varie reazioni negative, ma poi ho scoperto che abbiamo molti punti in comune e ho iniziato ad apprezzarlo molto. Più ho scoperto quello che ha fatto, il suo lavoro, più questo ha fatto crescere il mio rispetto. Come attore cerchi di innamorarti del personaggio quando lo interpreti ed è sempre un percorso affascinante, specialmente con qualcuno come lui che scopri progressivamente e rispetti.

Una serie che umanizza la famiglia reale

Imelda Staunton, rispondendo in parte anche alle polemiche delle ultime settimane, ha ribadito che l’elemento di forza della serie è il lavoro compiuto da Peter Morgan:

La scrittura dei personaggi è incredibile e permette agli spettatori di entrare all’interno delle persone, capirne le emozioni. Questa famiglia è molto misurata nei suoi comportamenti e Peter Morgan cerca di dare una vita all’interno di quei limiti, aspetto che è molto interessante.

Jonathan Pryce ha invece ribadito che interpretare il marito di Elisabetta ha rinforzato i sentimenti che prova nei confronti della famiglia reale perché il principe Filippo è stato ritratto a lungo in modo negativo dalla stampa, venendo descritto come burbero e sottolineandone i commenti “infelici”, ma nella realtà era molto diverso.

Manville ha ricordato che la serie non ha lo scopo di ricreare in modo fedele gli eventi:

La serie dà spazio a quello che stanno provando e pensando. Quando assisti agli eventi è qualcosa che non puoi fare, in questo caso è come avere un microscopio su quello che stanno provando, sul fatto che portano con sé tanti elementi ed emozioni che non mostrano in pubblico. Li si può umanizzare.

Miller ha aggiunto:

Peter fa proprio questo in modo generoso, empatico e con grande classe. Questo ha sempre permesso agli spettatori di entrare in connessione con la serie, capire cosa provano, vivono queste persone. Una migliore comprensione è sempre qualcosa di positivo.

Staunton ha ribadito che si sente fortunata perché si mostrano delle vite nei momenti di difficoltà:

Si tratta di un drama e Peter Morgan scrive degli incredibili drammi su persone reali, ma creando dei personaggi che hanno pensieri, emozioni, si comportano in modo specifico, sono intelligenti e pieni di sfumature. I migliori progetti drammatici danno spazio a quando le cose vanno male e si mostra come si reagisce, questo dà vita a dell’ottimo materiale.

L’interprete di Margaret ha quindi parlato di una scena importante girata con Imelda sottolineando:

Non è una scena su una regina e una principessa, ma su due sorelle che non si sono dette a lungo delle cose importanti, ed è scritta in modo brillante ed emozionante. Umanizza le persone, è importante per la storia. C’è sempre qualcosa che le ostacola.

Staunton ha ricordato le differenze tra Margaret ed Elisabetta:

Questa persona non urla, non esagera, l’altra sì. Tra di loro si crea una meravigliosa tensione. Avevamo lavorato già insieme e questo è stata la base che ha aiutato. Si tratta di un momento molto bello da realizzare grazie al lavoro di Peter Morgan.

I membri più giovani del cast di The Crown 5

Dominic West ha potuto lavorare con il figlio Senan, che compie il suo esordio come attore nella serie The Crown con la parte di William. L’interprete di Carlo ha ammesso:

Lavorare con mio figlio è stato davvero emozionante, non aveva mai recitato prima a causa del COVID che gli ha impedito di fare delle esperienze, e lui ha questa incredibile innocenza meravigliosa da vedere, e poi è mio figlio. Eravamo davvero a nostro agio perché avevamo quell’intimità, ma nelle scene più difficili la tua testa pensa di istinto sia un po’ strano perché finzione e realtà si mescolavano. Ma è stato davvero emozionante, non sembrava, ma penso che anche lui lo abbia realmente apprezzato.

Debicki ha aggiunto:

Ho amato i ragazzi dello show. La prima volta che abbiamo girato ho visto Dominic mentre lo osservava sui monitor, ed è stato bello. Siamo stati davvero fortunati con i ragazzi che interpretano William e Harry, sono nuovi nel settore, ma sono così intelligenti, generosi e gentili. Ero davvero così felice quando erano sul set, ho ringraziato il casting director per averli trovati perché sono una parte così importante della serie.

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Una famiglia reale unica e ammirata

Il cast ha poi affrontato il fascino che circonda la famiglia reale britannica, che non ha paragoni nemmeno considerando gli altri regnanti in Europa, sottolineando quanto gli eventi, le tradizioni, lo stile di vita e il ruolo all’interno della società la rendi davvero unica. West ha sottolineato come questo amore internazionale sia emerso anche durante il funerale della regina Elisabetta

Pryce ha ricordato come i cittadini abbiano mostrato la propria ammirazione nei confronti di figure come quelle di Diana ed Elisabetta II in un contesto in cui manca la fiducia nei confronti dei politici e di chi comanda, dando quindi un segnale riguardante le qualità che si cerca in un leader.

Staunton ha quindi ribadito:

Mi ha stupito la risposta delle persone. Si capisce quanto la si ammirasse realmente e si stava celebrando una persona che ha fatto il suo lavoro, mai niente al di fuori di quello, e ha portato avanti i suoi impegni con determinazione, senza lasciarsi distrarre da altro.

La cura per i dettagli

I protagonisti di The Crown sono rimasti stupiti dalla cura per i dettagli nella ricostruzione degli spazi e nel trasfromare location scelte, al punto che Pryce ha ammesso:

Sono recentemente andato nel vero castello di Windsor e ho pensato che quello falso fosse più bello.

Tutti gli interpreti hanno poi lavorato con attenzione a ogni aspetto del proprio personaggio, in particolare sui movimento e sulla postura grazie alla collaborazione con una movement coach.

Manville ha ad esempio lavorato per girare nel migliore dei modi la scena di danza e per capire come Margaret teneva in mano la sigaretta, considerando che questo dettaglio la portava anche a tenere la testa in un modo specifico.

Elizabeth Debicki ha sfruttato inoltre i video che non erano mai apparsi i notiziari o speciali televisivi e in cui era possibile vedere l’atteggiamento nei momenti distanti dai riflettori e il linguaggio fisico di Diana.

Miller ha invece scoperto un dettaglio della storia di Major che è diventato molto importante per la sua intepretazione:

Abbiamo lavorato molto sulla sua camminata, elemento che però non vediamo molto ed è stato un po’ deludente quando l’ho scoperto. John Major era stato coinvolto in un incidente d’auto in Africa e questo ha avuto delle conseguenze su come camminava. Era davvero interessante come dettaglio e sono rimasto stupito dal lavoro compiuto. Sono dei piccoli dettagli che improvvisamente mi facevano sentire quasi un vero attore.

Pryce e West hanno invece lavorato molto sulla postura e sui gesti che Filippo e Carlo compiono quando stringono le mani e si avvicinano alle persone perché il marito di Elisabetta era molto generoso e accogliente nei suoi saluti, mentre suo figlio era contenuto anche nei gesti.

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Come accaduto anche nelle stagioni precedenti, una grande importanza è stata data anche ai costumi che ricreano alcuni degli abiti più famosi indossati dai membri della famiglia reale. L’interprete di Diana ha ricordato come si trattasse di un elemento che permetteva di capire meglio la personalità della principessa e univa, per certi aspetti, la dimensione privata da quella pubblica, mentre Staunton ha ammesso:

Ero preoccupata perché ho iniziato ad amare quei vestiti, erano incredibili. Sono degli abiti confezionati su misura, si adattano perfettamente, e poi c’erano trucco e acconciature. Devi compiere uno sforzo per diventare queste persone e il team dietro le quinte lavora così tanto per delineare questi personaggi. La Regina, nella sua vita, è sempre rimasta se stessa così a lungo, e per questo è stata così ammirata, è sempre stata quello che era e chi voleva essere ed è per questo che le persone pensavano di conoscerla, inoltre era ammirata perché non è mai cambiata per gli altri, è rimasta sempre fedele a se stessa.

L’impatto della morte di Elisabetta II sulla stagione 5 di The Crown

L’attrice ha quindi sottolineato che l’attenzione delle persone dimostrata dopo la morte di Elisabetta II, con migliaia di persone in coda per molte ore per salutarla un’ultima volta e renderle omaggio, ha ribadito l’enorme rispetto provato nei confronti per qualcuno che ha mantenuto la sua promessa fino alla fine.

L’addio alla regina, secondo Pryce, diventerà ancora più importante per la serie perché ha cambiato in parte la percezione del lavoro che stanno compiendo:

I numeri cresceranno ancora di più. Dopo la sua morte c’è stato ancora più interesse per la serie e spero che gli spettatori otterranno un po’ di conforto nel rivederla.

Potete rimanere aggiornati sulla serie grazie ai contenuti pubblicati nella nostra scheda.

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