Sulla inutile e ormai insopportabile verbosità dell'industria videoludica

C'è stato un tempo in cui l'industria videoludica non era così verbosa, come oggi. Anzi, non lo era per niente. Gli sviluppatori realizzavano i giochi, i publisher ne curavano l'uscita, i giocatori ci mettevano le loro avide mani sopra, scambiandosi al massimo delle opinioni a voce con gli amici. Un tempo che è finito da un bel po', visto che internet ha stravolto tutto, elevando a potenza il numero di voci dal basso (critica e utenti) e dando occasionalmente una valvola di sfogo, un'opportunità di promozione o più semplicemente di riflessione a quelle dall'alto (industria in generale, dal singolo sviluppatore all'amministratore delegato di una compagnia). Ora, siamo arrivati ad un'altra fase: quella in cui delle chiacchiere non si ha più sopportazione alcuna.

 

 

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