Con la fine dello sciopero degli attori la macchina produttiva hollywoodiana si è finalmente potuta rimettere in moto, ma, come vi abbiamo già spiegato in svariati articoli e approfondimenti, il tutto è avvenuto con una serie non indifferente d’incidenti di percorso.

Alcuni importanti film già pronti a uscire, si pensi ad esempio a Dune 2, sono stati rinviati al 2024 per poter consentire al cast di partecipare alle varie attività promozionali atte a farli conoscere alla fetta più larga di pubblico, mentre quelli che si trovavano in fase di lavorazione con delle date di release già pianificate per il corso del nuovo anno sono stati inevitabilmente rimandati per poter avere il tempo materiale di ultimare le riprese e lavorare alla post-produzione.

Non è un caso se abbiamo toccato più volte la questione delle preoccupazioni espresse dagli esercenti cinematografici statunitensi. Già ad agosto c’era chi, per via degli scioperi degli sceneggiatori e degli attori, si aspettava “il nulla” dopo i fuochi di Barbie e Oppenheimer (ECCO I DETTAGLI).

Timori che sono stati nuovamente espressi verso la fine di ottobre quando, a prescindere da come si sarebbero risolte le trattative fra il sindacato degli attori e i rappresentanti delle major di Hollywood, era ormai chiaro che la stagione delle feste era ormai compromessa.

Ora se, da un lato, nel periodo del Ringraziamento film come il prequel di Hunger Games, Trolls 3 e Thanksgiving hanno avuto delle performance mediamente soddisfacenti, la corazzata Disney ha dato ulteriormente prova di trovarsi in una fase di trasformazione in… colosso dai piedi di argilla. Wish, il nuovo classico d’animazione della major, non avrà toccato gli stessi abissi di Strange World, ma di certo sta tutt’altro che brillando al botteghino. E pure i Marvel Studios, con The Marvels, stanno facendo i conti con un fallimento su tutta la linea.

Ma dicembre è ormai alle porte e all’orizzonte non s’intravede alcun film che, in maniera analoga a quanto fatto negli anni scorsi da blockbuster come Star Wars: l’Ascesa di Skywalker, Spider-Man: No Way Home e Avatar 2, potrà far sì che venga staccata una mole colossale di biglietti tanto nella parte finale dell’anno in corso quanto nelle prime settimane di quello nuovo. Tolti i momenti più bui della pandemia, per la prima volta in chissà quanto tempo, sembra non esserci un lungometraggio sul quale i gestori e i proprietari dei cinema sono pronti a scommettere in quanto a possibilità di lauti incassi.

A fare da grancassa alle preoccupazioni degli esercenti è, ancora una volta, Variety. Sulla testata possiamo leggere ad esempio la dichiarazione di Cory Jacobson, proprietario della catena Phoenix Theatres, secondo cui:

Se guardi la lista delle uscite da oggi alla fine dell’anno, è impossibile trovare un qualcosa come Avatar 2, una pellicola che si distingue come “il film di richiamo”.

Jeff Bock, noto analista di Exhibitor Relations, spiega che con tutta probabilità sarà Aquaman 2 a doversi sobbarcare quest’aspettativa ma che, in ogni caso, ci sono dei rischi anche a prescindere dal fatto che la pellicola di James Wan sia il seguito di un cinecomic che, nel 2018, ha fatto faville superando ampiamente il miliardo di dollari al box-office globale.

La stagione delle vacanze si basa su Aquaman 2 e non è una buona spalla su cui appoggiare qualsiasi cosa. Riuscirà a farsi strada attraverso tutto il rumore negativo recentemente collegato a DC? Stiamo assistendo al crollo di queste grandi saghe. Quest’anno ha dimostrato che il pubblico desidera cose originali. Hollywood non può semplicemente applicare un numero romano a tutto.

Bock fa chiaramente riferimento ai flop di Flash e Shazam 2, ma vale appunto la pena notare che anche le recenti performance dei lungometraggi dei Marvel Studios, fatta eccezione per Guardiani della Galassia 3, hanno dimostrato che la tanto temuta “stanchezza da film di supereroi” è un ostacolo con cui fare i conti. Una stanchezza che non ha tanto a che fare con la sopraggiunta noia del pubblico verso i film collegati alle grandi proprietà intellettuali, basti pensare come i due maggiori incassi dell’anno siano basati su popolarissimi brand come Barbie e Super Mario, ma con la voglia di vedere in sala prodotti originali che non siano seguiti del seguito di un altro seguito.

Va detto che l’offerta cinematografica delle feste potrà comunque essere abbastanza variegata perché oltre al già menzionato Aquaman 2 avremo, sempre dalla Warner, anche Wonka (le cui stime d’incasso per il primo week-end sono state recentemente ritoccate verso l’alto), il nuovo cartoon della Illumination Prendi il volo (GUARDA IL FULL TRAILER), The Iron Claw della A24 e il nuovo adattamento de Il Colore Viola che viene già indicato come uno dei contendenti ai prossimi Oscar.

Tutte pellicole che, peraltro, hanno una durata non eccessiva (anche sotto alle due ore) che garantiranno quindi una buona rotazione degli spettacoli.

E a tal proposito Jim Orr, presidente della distribuzione cinematografica americana della Universal, dice:

Probabilmente non sarà la stagione natalizia più spettacolare di sempre. Ma potrebbe dare ad altri film lo spazio per ottenere risultati superiori alle aspettative.

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FONTE: Variety

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