Paul Schrader viene celebrato alla 79 Mostra del Cinema di Venezia ricevendo il prestigioso Leone d’oro alla carriera, occasione che permette inoltre di vedere in anteprima il suo nuovo film Master Gardener.

Il lungometraggio con star Joel Edgerton rappresenta il capitolo conclusivo della trilogia composta anche da First Reformed e The Card Counter, opere presentate entrambe proprio a Venezia. Il regista è così tornato al festival italiano per la quinta volta per concludere la sua rappresentazione ispirata, come lui stesso dichiarato in conferenza stampa, alla letteratura europea e al concetto dell’Uomo senza qualità, un eroe esistenzialista portato tra le pagine da autori come Dostoevskij e Sartre:

Nel mio film è finito per diventare un tassista e all’epoca era una presenza nuova nel panorama cinematografico e da allora è rimasto in questo campo. Ogni tanto lo rivisito e quando la tecnologia è diventata possibile e il budget è diventato più basso ho avuto più libertà. Ora l’ho rivisitato per tre volte consecutive e la grande differenza è che ora è più vecchio, come me, e nell’invecchiare si è evoluto, è diventato lui la presenza a cui si rivolgono gli altri, a differenza di quanto accadeva in passato. Ma è la stessa persona di prima. Si tratta quindi dell’evolversi e del percorso compiuto. Spero comunque di aver chiuso con lui.

A raccogliere l’eredità di Ethan Hawke e Oscar Isaac è l’attore australiano, recentemente nel cast di Obi-Wan Kenobi e Tredici Vite, nel ruolo di un esperto di giardinaggio di cui si scopre progressivamente il passato mentre si avvicina a Maya (Quintessa Swindell), la pronipote della vedova Norma Haverhill (Sigourney Weaver), proprietaria della tenuta dove l’uomo lavora.

Lo script ha conquistato i protagonisti di Master Gardener

La star di Alien ha raccontato come è stata coinvolta nel progetto:

Ho letto lo script, un paio di giorni prima di incontrare Paul, ed è stata una rivelazione. Era diverso da tutti gli altri script che abbia mai ricevuto e letto, era verticale: era semplice in cima, ma aveva tantissime cose alla base. C’era così tanta passione in questa storia e ho sempre ammirato Paul, ma non avevo mai sognato di poter lavorare con lui perché non sono un uomo solitario nella stanza, ma sono una vogliosa donna nella casa. Mi ha spiegato che era un triangolo sentimentale, e i personaggi erano delineati in modo meraviglioso, specialmente Norma che è uno dei ruoli migliori che abbia mai avuto. Ho amato Paul per aver scritto due parti femminili grandiose.

Joel Edgerton ha invece ricordato come, negli anni in cui studiava recitazione, la sua generazione prendeva a esempio le performance di De Niro, senza rendersi conto che quei personaggi sono così memorabili e interessanti grazie al lavoro compiuto con la sceneggiatura:

Paul è autore di alcuni di quei film che hanno delineato il mio interesse nel diventare un attore. A posteriori devo ringraziarlo moltissimo. Alcuni anni fa vivevo a New York e ho visto il trailer di First Reformed ed è stato uno di quei film che ho voluto vedere il prima possibile, e l’ho fatto. Ha superato le mie aspettative. Poi mi è stato detto che voleva finire la trilogia iniziata con First Reformed, e avrei detto di sì a prescindere dallo script. Ci sono temi tipici del cinema di Paul, come la tranquillità che si scontra con il caos, e domande su come liberarsi dal passato, in questo caso pensando al fatto che puoi cancellare il passato e farlo sparire, o cercare di affrontarlo insieme a un’altra persona, ammettendo cosa è accaduto in precedenza e riflettendo sulla redenzione. Ma se mi avesse chiesto di presentarmi sul set avrei detto di sì a prescindere, chiedendo cosa dovevo fare.

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Quintessa Swindell ha poi sottolineato che la sceneggiatura aveva creato in modo estremamente dettaglio e interessante i personaggi:

Dovevo solo immergermi in quel mondo e aggiungere le esperienze di una giovane donna nera come me, sfruttandole per raccontare un percorso.

L’evoluzione del concetto di redenzione

Master Gardener è forse meno violento rispetto ad altri progetti di Schrader e il regista ha spiegato che ha fatto parte di una generazione di registi e sceneggiatori che sono cresciuti con i racconti all’insegna di violenza:

L’idea di ottenere la redenzione si è evoluta, il concetto cristiano di redenzione tramite il sangue è cambiata. In First Reformed fa esplodere tutti e trova redenzione fuori dallo schermo. Questa volta, invece, la redenzione avviene sullo schermo. Il personaggio viene cacciato dal giardino dalla divinità malvagia, la stessa che l’aveva invitato a stare lì, può vivere con lei e la canzone che chiude il film riassume benissimo il concetto che volevo proporre.

La metafora del giardino in Master Gardener

Il lungometraggio sfrutta infatti fin dalla sequenza di apertura l’elemento “naturale” e Schrader ha ricordato che il giardino è una delle metafore più antiche e usate nel mondo dell’arte:

I miei personaggi sono sempre in fuga e mi sono chiesto quale tipo di uomo potrebbe essere nascosto in un giardino. All’inizio ho pensato fosse un uomo legato al programma di protezione dei testimoni e un mafioso, ma era un cliché, poi ho pensato alla situazione politica del mondo e ideato un razzista, un estremista, e provato a vedere se può essere perdonato. Non so se sia fattibile e realistico che un nazionalista possa essere perdonato da una donna nera, potrebbe essere una fantasia, ma una fantasia davvero interessante.

L’elemento del giardino ha conquistato anche Edgerton che ha spiegato:

Ascoltare le discussioni su piante e sulla loro evoluzione, sul loro decadimento, mi ricorda come si possa trovare la propria strada e come lo script ci ha accompagnato all’interno della storia, mentre io ho proiettato il potenziale di violenza, l’idea di crescere e andare oltre. Trovo affascinante che qualcosa di meraviglioso debba essere distrutto per ricrescere e qualcosa deve tornare indietro per andare avanti. Ho trovato la possibilità di riflettere le mie emozioni e i sentimenti in risposta a come è il mondo intorno a me.

Sigourney è invece stata colpita dalla frase “Il giardinaggio è credere nel futuro”. L’attrice ha spiegato:

C’è così tanto controllo e intimità tra la persona che se ne occupa e i fiori e le piante. Sono cose viventi che hanno bisogno di cure. All’inizio della storia la vita sembra controllata e tranquilla e ti aspetti che accada qualcosa, ma ho pensato che sarebbe stato sull’amore quando si parla di speranza nel futuro.

Un protagonista ben delineato

Per interpretare Master Gardener, Edgerton ha dovuto prepararsi fisicamente ed emotivamente:

Per me è una sfida interessante, certi film richiedono una certa caratterizzazione, ti portano a spingerti a diventare la cosa più distante da se stesso. Il luogo più sicuro per un attore è composto dalle situazioni in cui puoi fidarti del regista, il resto dovrebbe essere relativamente facile: ascolti, capisci cosa vogliono. Io e Paul ne abbiamo parlato e abbiamo decisa di proporre una certa fermezza, mentre caos, movimento e rumore accadranno intorno al personaggio. Sono felice dell’esperienza perché ogni lavoro ti insegna cosa sei in grado di fare, in quale situazioni ti senti a tuo agio.

Schrader ha svelato divertito che Ethan, Oscar e Joel hanno interpretato dei personaggi che non vorresti incontrare in un bar. Con Edgerton, in particolare, dopo aver visto Warrior lo ha associato immediatamente a una figura di un certo tipo.

La trasformazione fisica, per l’attore australiano, non è stata poi particolarmente difficile:

I tatuaggi, ovviamente, non sono reali se no sarei in clinica a farli rimuovere ora. Il COVID ha cambiato molto la mia vita: sono diventato padre, ho fatto molto yoga, ho iniziato ad avere uno stile di vita salutare, ho iniziato a pensare al fatto che sto invecchiando e voglio muovermi, sentirmi bene… L’ultima volta sono venuto qui a Venezia a presentare un film in cui ero fisicamente molto diverso. Io e la mia partner ne parliamo dicendo che quello era il Joel Grasso perché ho dovuto prendere peso per The King e non era molto salutare per me. Per me l’interesse era però maggiormente psicologico e non volevo dare indicazioni specifiche, o giudicare il passato mostrandone il presente, al contrario mostrarlo come un’anima gentile per far riflettere gli spettatori sulla redenzione.

L’esperienza di Quintessa sul set è stata davvero memorabile:

Per me è stato incredibile, anche se nella mia testa ogni regista è uguale, ma lavorare con Paul è stato davvero un sogno. Mentre cresco come attrice sto iniziando a fidarmi di più dei miei coprotagonista e del mio regista. Ha significato molto che si sia fidato di me per delineare il personaggio.

Schrader ha voluto aggiungere:

Quintessa ha da poco realizzato un film come Black Adam che ha speso in un pomeriggio più soldi di quanti noi ne abbiamo usati per realizzare l’intero film! Conosce la differenza con i film con un budget elevato.

Dal punto di vista musicale, invece, il regista ha dichiarato parlando di come si avvicina alla creazione della colonna sonora:

Ho sempre amato nuovi compositori, musicisti che non hanno lavorato molto per i film perché hanno idee nuove su come risolvere i problemi, è diverso rispetto a chi lavora da tanto tempo nel settore. Ogni film ha un nuovo compositore per questo motivo.

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