Ecco i migliori film di gennaio 2024 che abbiamo visto al cinema o in streaming

Molto di quello che vediamo e raccontiamo con una recensione si perde. Alcune volte sono i film piccoli a non ricevere l’attenzione che meriterebbero, altre volte sono i migliori. Abbiamo così deciso di fare un piccolo riassunto ogni mese del meglio tra ciò che abbiamo visto. Senza distinzioni. Film usciti in sala, usciti in noleggio, usciti su una piattaforma in streaming come anche quelli visti ai festival e che non sono ancora usciti.

L’idea è quella di ricapitolare tutte le nostre segnalazioni scremando verso l’alto solo quello che pensiamo non vada perso, non debba sfuggire e meriti una visione. Ci saranno i film più noti e pubblicizzati come anche, con una certa preferenza, quelli che meno noti e dotati di una cassa di risonanza meno forte, che quando lo meritano hanno più bisogno di un riflettore su di sé per farsi notare. Nel complesso i migliori film di gennaio 2024 secondo noi.

Il ragazzo e l'airone

Il ragazzo e l’airone

“Dentro a Il ragazzo e l’airone ci sono tutti gli elementi centrali di un film di Hayao Miyazaki. Non solo perché, letteralmente, in questa avventura magica c’è la medesima di idea di elementarità naturale a sorreggere il tema e il concept di un mondo alternativo (un mondo d’acqua, di terra, d’aria, di fuoco o una combinazione di questi). Ma anche perché, e questa è la cosa davvero commovente, Il ragazzo e l’airone più che un film compiuto per la sua storia particolare – affatto priva di difetti – è la summa estetica e narrativa dell’intero cinema di Miyazaki: un testamento poetico in cui, tra l’altro, l’idea di creatore/guardiano di un mondo da lasciare in eredità non fa che convincerci della reale centralità di tale sottotesto”.

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wenders intervista perfect days

Perfect Days

“La cosa pazzesca di questo Perfect Days è quanto sia un film giapponese. Ispirato all’essenzialità di Ozu (il protagonista ha il nome del personaggio dell’ultimo film di Ozu), girato in un calzante 4:3, ma anche integrato nel suo contesto culturale, abbina la piccola precisione di questa città per ad una persona dall’essenza gentile e metodica, precisa e ordinata come il posto che lo contiene e che lui contribuisce a tenere pulito. Una concordanza essenziale di forma, contenuti, ambientazioni e personaggi da vero trasformista del cinema. E un finale di incredibile partecipazione giocato tutto sul volto di Koji Yakusho (che attore!), riesce quasi senza sforzo a restituire il senso ultimo della complessità del vivere, unendo l’amarezza alla passione, la tenacia alla speranza, il senso di perdita a quello opposto di fiducia nel domani. Qualcosa che le parole faticano ad esprimere ma quelle immagini hanno una facilità disarmante a esprimere”.

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paul giamatti holdovers

Lezioni di vita – The Holdovers

“Probabilmente questo è il film meglio scritto di Alexander Payne, una vera gioia fatta di narrazione morbida dal passo giusto e scavo accurato di personaggi che, semplicemente, oggi non sono di interesse per il cinema. Anche per questo probabilmente serviva retrodatare tutto. Come ci voleva necessariamente Paul Giamatti nella parte protagonista, cioè qualcuno lontano dagli standard dei protagonisti contemporanei, bravissimo nella caratterizzazione della disperazione, capace di manipolare tanti toni. Lui è il direttore d’orchestra in campo, il suo personaggio dà i tempi comici quando servono e quelli drammatici quando bisogna passare lì, è una persona a tutto tondo, fatta di contraddizioni, difetti e pregi che comprendiamo sempre benissimo. Più che l’evoluzione del ragazzo è la sua evoluzione che porta avanti la storia (altra differenza rispetto ai film degli anni ‘70)”.

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Yannick migliori film non usciti in italia 2023

Yannick

“Potrebbe facilmente essere una dichiarazione programmatica o un attacco ad un certo modo di fare commedia, ma il discorso (per fortuna) è più generale. Stavolta in modo più dichiarato del solito tutto il battibeccare dei personaggi è esso stesso una messa in scena, perché avviene direttamente davanti a un pubblico, a tratti anche divertito, perché i personaggi cominciano a cercare i favori di quel pubblico e scambiarsi i ruoli di buoni e cattivi fino ad un finale abbastanza sorprendente e apertissimo, in cui quello che viene recitato non è chiaro come mai funzioni (con il pubblico ostaggio ma, e questo è il bello, anche con noi!) e ognuno può deciderlo per sé”.

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