Il 26 luglio Alberto Barbera annuncerà in diretta streaming dal sito della Biennale i film della Mostra di Venezia che inizierà il 31 Agosto 2022. E per la prima volta da molto tempo a questa parte non è stato ancora annunciato niente se non il programma di Venezia Classici, la presidente di giuria Julianne Moore e i leoni alla carriera a Paul Schrader e Catherine Deneuve.

Quello che nell’ambiente è noto che è sarà un’edizione ricca, gli alberghi di Venezia che possono ospitare produzioni onerose sono tutti prenotati, i brand che partecipano sono aumentati. Nonostante Venezia non si sia mai fermato per la pandemia grazie a un posizionamento vantaggioso, questo sarà il primo anno senza distanziamento sociale nelle sale, quello in cui testeremo la nuova dimensione di questo festival dopo che il medesimo test su Cannes ha dato esiti sconfortanti (raramente si era vista così poca stampa).

Nondimeno è anche un’annata in cui le previsioni e le fughe di notizie sono state minime, quindi l’incertezza è anche superiore al solito. Quelli che vi proponiamo qui sono i pochi film sui quali c’è qualche certezza oltre a quelli che sono effettivamente pronti (o che sappiamo che non saranno pronti) e che hanno un legame con il festival.

Gli americani

Immancabile George Clooney, ha un film pronto girato da un regista di film per famiglie Ol Parker e con Julia Roberts (Ticket to Paradise), materia da fuori concorso, materia da selezionare per ragioni di grande amicizia. E legati a Venezia, con un film finito da tempo, sono anche Darren Aronofsky e il suo The Whale, la cui presenza sembra scontata, come anche quella di Yorgos Lanthimos e il suo Poor Things, con Emma Stone e Mark Ruffalo. Similmente sarebbe sorprendente non trovare The Banshee Of Inishern di Martin McDonagh con Colin Farrell.

Altri film prontissimi e in lizza sono indubbiamente Tàr di Todd Field con Cate Blanchett e il quasi sicuro Don’t Worry Darling, secondo film da regista di Olivia Wilde, con Harry Styles e Florence Pugh.

Sembra inoltre facile che Venezia non si sia fatta sfuggire She Said di Maria Schrader, che ricostruisce l’investigazione del caso Weinstein (i film sulle investigazioni non sono mancati nella gestione Barbera). Mentre è improbabile che possano essere pronti in tempo due molto attesi come Damien Chazelle e il suo Babylon e Ari Aster con Disappointment Blvd.

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Le piattaforme

Si prevede uno schieramento in forze di Netflix. Sembra scontata la presenza alla mostra, vista anche l’uscita settembrina, di Blonde con Ana De Armas; allo stesso modo è accreditata da ogni parte la partecipazione di Alejandro G. Iñárritu con il suo nuovo film, Bardo, al pari di un altro cineasta amato a Venezia, Noah Baumbach che tornerebbe con White Noise (in cui recita anche Greta Gerwig). In più Lady Lj, il regista francese scoperto da Cannes con I miserabili, sarebbe a Venezia con Athena.

Più improbabile invece che David Fincher, con le sue postproduzioni molto lunghe, sia riuscito a chiudere The Killer in tempo. Stesso discorso per il Pinocchio di Del Toro (anche perché ci sarebbe una strana sovrapposizione mediatica con l’uscita del Pinocchio di Zemeckis l’8 settembre su Disney+).

Discorso non troppo diverso sul fronte Apple: Killers Of The Flower Moon di Martin Scorsese non dovrebbe essere pronto in tempo per essere vagliato, mentre Wendell & Wild di Henry Selick (Nightmare Before Christmas, Coraline e la porta magica) farà uscire il film ad ottobre, quindi potrebbe rientrare nei film visionati.

Gli italiani

A metà tra Italia e America (produzione MGM) è Bones And All di Luca Guadagnino, prontissimo e in prima fila con il suo protagonista Timothée Chalamet per un posto in concorso a Venezia. Ma la pattuglia italiana probabilmente sarà guidata dal progetto meno prevedibile di tutti: Siccità, un film post apocalittico di Paolo Virzì.

Troveremo con buone probabilità anche L’immensità, il film di Emanuele Crialese con Penelope Cruz che sembrava avere un posto sicuro a Cannes e invece così non è stato, troveremo Chiara di Susanna Nicchiarelli (su Santa Chiara D’Assisi) e Il signore delle formiche di Gianni Amelio con Elio Germano e Luigi Lo Cascio. Probabile invece una collocazione in Orizzonti per Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa (con Elodie).

Il resto del mondo

A guidare la pattuglia mediorientale con buona probabilità sarà Jafar Panahi e il suo No Bears. Florence Pugh potrebbe essere a Venezia con due film se a quello diretto da Olivia Wilde si dovesse aggiungere anche The Wonder, film irlandese di Sebastian Lelio. Mentre molto accreditata è la partecipazione di Joanna Hogg (The Souvenir) con The Eternal Daughter e del nuovo film di Florian Zeller con Anthony Hopkins dopo i trionfi di The Father, intitolato The Son, che vanta anche Vanessa Kirby e Hugh Jackman.

Si fa infine un gran parlare poi dei nuovi film di Lisandro Alonso (Eureka con Viggo Mortensen), Sally El Hosaini (The Swimmer), Alice Diop (Saint Omer), Milad Alami (Opponent) oltre all’eco thriller finalndese (paese molto interessante in questo momento) Memory Of Water di Saara Saarela, The Happiest Man In The World della macedone Teona Strugar Mitevska, Hanging Gardens di Ahmed Yassin Al Daradji e Queens di Yasmine Benkiran.

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