Michael J. Fox è il “ragazzo qualunque” più celebre di Hollywood. La sua faccia è quella del giovane con cui chiunque si può identificare, ed è contemporaneamente quella di una delle star più amate di sempre. L’attore sta vivendo da trent’anni con il morbo di Parkinson, ma questo non gli ha impedito di lavorare, di mostrarsi e raccontarsi. Anzi, Michael J. Fox incarna oggi uno dei principali testimonial per la sensibilizzazione nei confronti della malattia. Si presenta senza maschere, proprio come i personaggi che ha interpretato sul grande schermo.

Still – La storia di Michael J. Fox è un toccante documentario sulla sua vita da poco arrivato su Apple TV Plus. La sinossi promette di esplorare “quello che accade quando un inguaribile ottimista come lui affronta una malattia incurabile. Un mix di avventura e romanticismo, commedia e dramma: per lo spettatore sarà come vedere… un film di Michael J. Fox”.

Ma cos’è un film di Michael J. Fox? Per chi volesse approfondire la carriera dell’attore, guardando alcuni titoli che l’hanno reso iconico o che l’hanno fatto amare dal pubblico, abbiamo stilato una lista di bei film di Michael J.Fox da vedere. Ovviamente non potevamo che partire dal più celebre.

Ritorno al futuro Michael J. Fox

Ritorno al futuro 

In una lista di cinque film di Michael J. Fox da vedere assolutamente, tre posizioni dovrebbero essere occupate dalla saga di Ritorno al futuro. Certo, il primo resta il migliore. Ma la fantasia di Robert Zemeckis e Bob Gale riesce sempre a fondersi con un irresistibile e frizzante tono da commedia fantascientifica. Come non parlare della chimica tra Marty McFly e “Doc” Brown di Christopher Lloyd? 

Insomma, Ritorno al futuro è un classico di ogni tempo e per tutte le età. Un’antologia di scene cult e di oggetti indimenticabili. Pensare che Michael J. Fox è stato inserito all’ultimo secondo nel film (anzi, letteralmente a riprese iniziate, ne parleremo tra poco)! Chissà come sarebbe stata la storia del cinema senza questo cambio.

Sospesi nel tempo

Che strano, esilarante e agghiacciante film che è Sospesi nel tempo. Per la regia di un Peter Jackson “pre Signore degli Anelli“. Frank Bannister ha un dono: vede la gente morta. No, non come nel Sesto senso. Lui parla con i fantasmi e diventa loro amico sì, ma li usa anche per terrorizzare la gente che chiamerà qualcuno per liberarsene. A risolvere questo inghippo arriverà proprio lui, compirà un finto esorcismo e si intascherà la ricompensa.

Le cose cambiano quando inizia a notare strani dettagli, come dei numeri sulle persone e delle conseguenti morti sospette. Sta arrivando il Cupo Mietitore, e Frank ha intenzione di fermarlo. Un Michael J. Fox grandioso, con Robert Zemeckis alla produzione, che sa bilanciare la strana commistione tra commedia e horror.

Atlantis - L’impero perduto

Atlantis – L’impero perduto + Stuart Little (doppiati da Michael J. Fox)

A proposito della versatilità dell’attore, per chi ascolta i film in lingua originale la voce di Michael J. Fox è riconoscibile ancora più della sua faccia. Ha recitato nel sottovalutato classico Disney Atlantis – L’impero perduto doppiando Milo, un giovane e impacciato linguista che parte alla scoperta di un nuovo mondo. Il film è molto diverso da quello che ci si aspetterebbe da questo tipo di animazione. Con uno stile di disegno insolitamente spigoloso (diede una mano anche Mike Mignola) e una trama d’azione, Atlantis tocca inaspettate profondità, anche a livello di significato.

Più leggero e totalmente figlio degli anni ’90 è Stuart Little – Un topolino in gamba. M. Night Shyamalan (!) scrive il personaggio del topolino Stuart sul modello dei personaggi “alla Michael J. Fox”. Goffo ma vincente, simpatico e pieno di energie, l’incontro con la voce dell’attore è indimenticabile per tutti i bambini di quel decennio. Ora il personaggio si è un po’ dimenticato, ma al tempo la sua animazione digitale fu rivoluzionaria. 

Voglia di vincere (Teen Wolf) 

Negli ultimi secondi del trailer americano di Teen Wolf si dice “una nuova commedia con Michael J. Fox, star di Ritorno al futuro”. L’uscita a ridosso di un film con l’altro contribuì alla sua affermazione tra il pubblico giovanile. Voglia di vincere si giovò infatti del successo di Ritorno al futuro. È andata così: Fox era impegnato con la sitcom Casa Keaton che richiedeva molte ore sul set. Quando Meredith Baxter rimase incinta la produzione dovette andare in stop. Hollywood si lanciò sull’attore. MGM lo scritturò come protagonista di Voglia di vincere. Un film nato per seguire la moda dei lupi mannari dell’epoca. 

Girarono velocissimi tra novembre e dicembre 1984. Il film venne però stroncato dalla critica che aveva visto il film e si preparava ad essere un flop. Bloccarono l’uscita per capire il da farsi. Intanto sul set di Ritorno al futuro il protagonista Eric Stoltz non era in sintonia con il film. Licenziato, trovarono, come dicevamo, in Michael J. Fox il sostituto perfetto. Nel frattempo Voglia di vincere, dal budget decisamente più contenuto, era ancora in un limbo distributivo. Si decise di farlo uscire subito dopo il film di Zemeckis.

Grazie anche alla simile caratterizzazione tra Scott Howard, un giovane liceale che scopre di essere licantropo, e Marty McFly, il film riuscì ad attirare parte dello stesso pubblico ed evitare il flop. Il nome di Scott fu cambiato nella versione italiana in Marty, giusto per non lasciare nulla di intentato. 

Voglia di vincere è così tante cose: una bizzarra commedia, un film di basket, una parodia e soprattutto un simbolo di tutta la follia e la stranezza degli anni ’80.

Le mille luci di New York (Bright Lights, Big City) 

Tratto dal romanzo di Jay McInerney, Le mille luci di New York parla di Jamie Conway, uno scrittore disilluso, e dei suoi tormenti. Lasciato dalla moglie e in lutto per la morte della madre, affronta la durezza della città frequentando night club e la cocaina.

Un film un po’ moraleggiante sulla perdizione, non particolarmente riuscito, ma una prova d’attore importante per Michael J. Fox. Il salto di attore maturo e versatile, capace di trasferirsi dalla commedia al dramma.

Michael J. Fox vittime di guerra

Vittime di guerra

Nel 1989 Michael J. Fox si confrontò con la regia di Brian De Palma nel ruolo del soldato Eriksson, impegnato nel conflitto in Vietnam. Insieme a lui divide la scena Sean Penn, il sergente Tony Meserve. Spietato, decide di rapire una ragazza vietnamita e di farla violentare dalla sua squadra.

Il soldato Eriksson non ci sta, cerca di difendere la ragazza. La sua è una difficile ribellione per assicurare la giustizia. Un film duro, che stacca ancora una volta rispetto al personaggio tipizzato del giovane senza pensieri. Una grande prova d’attore in un dramma tesissimo tratto da una storia vera.

Il presidente – Una storia d’amore

Più che per Rob Reiner il film viene ricordato come la sceneggiatura di Aaron Sorkin che, dopo aver raccolto tantissimo materiale sul funzionamento interno della Casa Bianca, ha deciso di non buttarlo e fare The West Wing – Tutti gli uomini del Presidente. Michael J. Fox è Lewis Rothschild il consigliere per la politica interna di Andrew Shepherd, il Presidente degli Stati Uniti.

Proprio come nella serie che seguì, le persone dello staff hanno un ruolo di primo piano nella frenetica sceneggiatura, piena di dialoghi e battute ad effetto. Il film è poi una storia d’amore piuttosto classica tra due individui diversi: il Presidente, vedovo, che si sta giocando la rielezione e l’ambientalista Sydney Ellen Wade. Seduzione e battaglie politiche nella stanza ovale. Piacevolissimo e ipnotico.

I film e le serie imperdibili

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