Tutto ha condotto a questo.

Ci siamo: tra pochi giorni, Avengers – Infinity War sarà finalmente nelle sale cinematografiche di tutto il mondo.

Si tratta di un grande traguardo per i Marvel Studios: con il film dedicato alle Guerre dell’Infinito inizia a chiudersi un capitolo importantissimo nella storia dei cinecomic della Casa delle Idee, a 10 anni esatti dall’approdo nei cinema del primo episodio del franchise che ha dato inizio a tutto.

In attesa che il colossale cinecomic diretto da Anthony e Joe Russo arrivi nelle sale italiane il prossimo 25 aprile (noi lo vedremo all’Arcadia di Melzo il 24 notte), ecco cosa bisogna tenere a mente dei 18 film che lo hanno preceduto.

Ant-Man – 12 agosto 2015

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Riscatto

Tutti meritano un’occasione per riscattarsi, e tu?“.

Quando tutte le porte ti vengono sbattute in faccia e il crimine sembra l’unica via per guadagnarti da vivere, quando ti sembra di aver toccato il fondo, è proprio lì che troverai la tua possibilità di riscattarti. Scott Lang, mosso dall’amore per sua figlia, trova la sua possibilità di riscatto e la sua chance di diventare un eroe per lei grazie a Hank Pym e al suo passato come agente dello SHIELD, o meglio, come Ant-Man, perché non tutti i supereroi sfrecciano nel cielo o sono giganti, a volte compiono passi minuscoli e persone invisibili alla società sono quelle più capaci di grandi imprese.

 

Aspettando Infinity War

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Con Ant-Man Peyton Redd introduce nell’Universo Cinematografico Marvel ancora un’altra dimensione: il regno quantico. Si tratta di un mondo subatomico a cui è possibile accedere manomettendo la tecnologia inventata da Hank Pym (Michael Douglas). È quello che nel corso della storia farà Scott Lang per salvare sua figlia Cassie e quello che ha fatto Janet Van Dyne, la madre di Hope, parecchi anni prima. La differenza tra i due è che la donna non è mai riuscita a tornare da quel posto.

Nel film c’è una sequenza in cui – nel regno quantico – si intravede la silhouette di una donna, un riferimento al fatto che Janet possa essere ancora viva, dispersa in quel reame. E in effetti quello che si sa su Ant-Man and the Wasp, il sequel in arrivo tra pochi mesi, è proprio il fatto che si tratterà di una storia di ricerca: i protagonisti cercheranno di entrare nel regno quantico e uscirne vivi riportando indietro Janet (Michelle Pfeiffer).

La sequenza dei titoli di coda rimanda direttamente al sequel. Nella scena, Hank Pym conduce sua figlia Hope in una stanza segreta. Qui è celata una nuova tuta, un prototipo a cui Hank e sua moglie Janet stavano lavorando prima che lei si perdesse nel mondo subatomico. “Mi sono reso conto che la stavamo facendo per te” dice lo scienziato, riuscito a mettere da parte le sue paure per assecondare il destino di Hope, pronta a diventare Wasp. “Ce ne hai messo di tempo” dice lei con un sorriso.

La seconda sequenza è tratta direttamente dal film successivo del franchise, Captain America: Civil War, che al tempo dell’uscita del film era in fase di riprese. Si tratta del momento in cui Steve riesce a far tornare in sé Bucky dopo la sequenza dell’elicottero. Cap e Falcon menzionano gli accordi di Sokovia, un importante tassello della trama del film dei fratelli Russo.

 

Curiosità

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  • Quando Paul Rudd disse a suo figlio di nove anni che avrebbe interpretato Ant-Man, il piccolo rispose: “Wow, non vedo l’ora di scoprire quanto sarà stupido“.
  • Quando Adam McKay e Paul Rudd videro Captain America: the Winter Soldier si innamorarono di Falcon e così proposero di inserirlo nel film. Kevin Feige diede loro l’ok visto che dopo gli eventi di Age of Ultron Falcon ora viveva nel nuovo quartier generale dei Vendicatori.
  • Per il flashback ambientato negli anni ’80, la casa di effetti visivi LOLA curò il ringiovanimento di Michael Douglas e Martin Donovan, e l’invecchiamento di Hayley Atwell (a cui furono comunque applicati una parrucca e del trucco adatto). Nella scena compare anche John Slattery nei panni di Howard Stark dopo Iron Man 2
  • Paul Rudd indossava un costume di Ant-Man realizzato nei minimi particolari. Quello di Corey Stoll fu realizzato interamente in CGI.
  • Edgar Wright propose la sua versione del film alla Marvel nel 2003, che acconsentì a ingaggiare il regista. Lui girò addirittura una scena di prova poi mostrata al Comic-Con di San Diego nel 2012. Una volta scelto il cast e sistemata la sceneggiatura, il regista abbandonò il progetto nel 2014 a causa di divergenze creative con lo studio. Durante la promozione di Baby Driver qualcuno gli chiese un parere sul film di Peyton Reed. Il regista rispose di non aver visto il film e neanche il trailer. “Sarebbe un po’ come chiedermi di guardare la mia ex che fa sesso“.
  • Per la campagna marketing virale Leslie Bibb tornò a vestire i panni della giornalista Christine Everhart
  • Nel film, Scott Lang riesce a sventare il piano di Darren Cross, ma il destino di un personaggio resta in sospeso, quello di Mitchell Carson – interpretato da Martin Donovan. Peyton Reed ha svelato che in realtà, nei piani originali, le cose non dovevano andare così:

Alla fine del film lo vediamo fuggire con le particelle Cross, e inizialmente c’era una sequenza in cui se la vedeva con Ant-Man. Ma poi per un paio di motivi abbiamo ritenuto opportuno lasciare quelle particelle lì fuori da qualche parte. Nel finale iniziale, infatti, Scott metteva fuori gioco Martin Donovan e si riprendeva le particelle.

 

Aspettando Avengers: Infinity War

Fase 1Iron Man | L’Incredibile Hulk | Iron Man 2 | Thor | Captain America: il Primo Vendcatore | Avengers

Fase 2: Iron Man 3 | Thor: the Dark World | Captan America: the Winter Soldier | Guardiani della Galassia | Avengers: Age of Ultron

 

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