I migliori film visti a luglio e agosto 2021

Molto di quello che vediamo e raccontiamo con una recensione si perde. Alcune volte sono i film piccoli a non ricevere l’attenzione che meriterebbero, altre volte sono i migliori. Abbiamo così deciso di fare un piccolo riassunto ogni mese del meglio tra ciò che abbiamo visto. Senza distinzioni. Film usciti in sala, usciti in noleggio, usciti su una piattaforma in streaming come anche quelli visti ai festival e che non sono ancora usciti.

L’idea è quella di ricapitolare tutte le nostre segnalazioni scremando verso l’alto solo quello che pensiamo non vada perso, non debba sfuggire e meriti una visione. Ci saranno i film più noti e pubblicizzati come anche, con una certa preferenza, quelli che meno noti e dotati di una cassa di risonanza meno forte, che quando lo meritano hanno più bisogno di un riflettore su di sé per farsi notare.

Ecco quindi la nostra lista:

il gioco del destino e della fortuna

Il gioco del destino e della fortuna

“I veri protagonisti di queste storie sono infatti sentimenti e non le persone che li possiedono. C’è la vendetta di uno studente su un professore attraverso l’azione di una sua amica che prende una piega intima e tenera, ci sono due amiche di vecchia data che si incontrano confessandosi cosa è successo fino ad uno strano colpo di scena che mette tutto in questione, e c’è una ragazza che nel sentire l’amica raccontare della sua nuova fiamma riconosce che sta parlando del suo amante. Cosa accade a questi sentimenti che pensiamo di conoscere quando una coincidenza ribalta tutto?”.

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Beckett

Beckett

John David Washington, appesantito rispetto a Tenet e spaesatissimo (lui che era così cool e in controllo in BlackKklansman), è perfetto. Non vuole avere niente del carisma da eroico uomo comune che Harrison Ford portava a Parigi per Polanski, ma anzi una certa bifolca grossolaneria che serve lo scopo di un film decisamente meno patinato di quello. Il suo corpo subisce di tutto e accumula segni di dolore, sangue e fatica, suggerendo così l’idea che quest’avventura in cui è entrato suo malgrado per un incidente di cui è colpevole, è quasi un percorso di purificazione che deve subire, un martirio che non può evitare ma quasi sente di meritare. “.

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jungle cruise

Jungle Cruise

“Interpreti giusti, trama giusta, riferimenti giusti, colonna sonora giusta, ironia giusta e azione giusta: con Jungle Cruise la Disney sembra aver ritrovato la formula perfetta di La maledizione della prima Luna e averla data ad un regista da sempre innamorato di Indiana Jones. Il risultato è un film avventuroso e bambinesco nel senso migliore del termine, in cui sembra che nemmeno una virgola sia fuori posto, nemmeno un’esagerazione sia esagerata davvero. Jungle Cruise è una gioia: ha un’idea alta di avventura e sa declinarla in un film per tutti”.

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per lucio

Per Lucio

“Che attacco! Che attacco!!
Per Lucio parte quasi come il Maradona di Asif Kapadia, con un colpo anni ‘80 clamoroso che annuncia il fatto che flirterà per tutto il tempo con la lingua dei videoclip, asciugata delle esigenze commerciali di “vendita” e sfruttandone le capacità evocative. Tutto ovviamente alimentato da materiale di repertorio così da aprire subito uno squarcio temporale e infilarcisi. Perché i film di Pietro Marcello (siano di finzione o siano documentari) stanno sempre in un altro tempo, un altro tempo mobile e mai fisso. Stanno ovunque tranne che nel presente. A consentirglielo è proprio l’utilizzo di materiale di repertorio assieme a quello girato oggi e sgranato e invecchiato perché sembri “passato”, dietro di noi, da guardare con una specie di senno di poi. Anche per questo tutto suona immediatamente romantico, perché ha l’aria di qualcosa di morto e già mitico.”.

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fear street parte 2 1978

Fear Street Parte 2: 1978

“Dopo la partenza macchinosa e confusionaria del primo capitolo, una deludente galleria di elementi horror senza troppo spessore (narrativo, estetico), con Fear Street Parte 2: 1978 possiamo tirare un sospiro di sollievo: la trilogia diretta da Leigh Janiak si riprende – per il momento – alla grande. Concentrandosi parallelamente sull’origin story di uno dei numerosi killer che affollavano l’episodio iniziale e scavando nel significato della maledizione della strega (che chiarisce la sua direzione metaforica), Fear Street Parte 2: 1978 riesce finalmente a trovare il giusto focus, portandosi a casa nel contempo un soddisfacente esercizio registico.”

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vivo

Vivo

Vivo è un’avventura musicale che ha tutti gli ingredienti – e le giuste dosi – per essere un perfetto film per famiglie: divertente, commovente, ritmato, dalle musiche coinvolgenti e infine visivamente scoppiettante. Si tratta di un film che non solo piacerà ai più piccoli ma che ha qualcosa da dire anche agli adulti, che ne potranno cogliere tra le righe l’aspetto più amaro e disincantato. Di fatto, andando al cuore della storia Vivo è un film sul lutto e la sua elaborazione (un’elaborazione che tutti i personaggi compiono, ognuno a modo suo) ma riesce a parlarne con tatto e senza ingenuità, senza banalizzazioni infantili che possano ridurre la serietà del messaggio.”

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