Lo showrunner di The Boys, Eric Kripke, ha criticato duramente chi dichiara che alcune serie siano come film di lunga durata divisi a puntate.

Intervistato da Vulture, il produttore e sceneggiatore ha dichiarato:

Amo lo streaming. Non riesco nemmeno a immaginare l’idea di tornare ai network. Ti dà la possibilità di fare due cose: avere la maggior parte degli script già pronti prima di girare e di avere tutti gli episodi completati prima di poterli mandare in onda. Ci sono dei benefici dal punto di vista logistico a cui sarebbe impossibile rinunciare perché puoi raccontare qualcosa di coerente in un modo che semplicemente è impossibile con i network televisivi. Lo hai già trasmesso, l’hai lanciato fuori dalla porta. Sei bloccato dentro. Capita sempre: siamo a metà delle riprese del settimo episodio e ti rendi conto che abbiamo bisogno di una storia diversa. Abbiamo ancora tempo di tornare indietro e girarla per il primo episodio e inserirla.

Kripke ha aggiunto:

L’aspetto negativo dello streaming è che molti filmmaker che lavorano per le piattaforme non hanno necessariamente esperienze precedenti con i network. Sono maggiormente a loro agio con l’idea che potrebbero darti dieci ore in cui non accade nulla fino all’ottava. Personalmente quello mi fa impazzire. Essendo abituato ai network dove devi mantenere l’interesse per 22 fottute ore ogni stagione, non ho avuto il beneficio di pensare ‘Oh semplicemente aspetta e non preoccuparti. I critici ti diranno che dall’episodio otto succedono realmente le cose’. O tutti quelli che dicono ‘Sto realmente cercando di realizzare un film di dieci ore’. Fanculo! No, non lo stai facendo! Stai realizzando una serie tv. Sei nel settore dell’intrattenimento.

Tutte le puntate della terza stagione di The Boys sono disponibili su Prime Video.

Che ne pensate delle dichiarazioni di Eric Kripke, showrunner di The Boys, su chi realizza serie come fossero film di lunga durata? Lasciate un commento!

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Fonte: Vulture

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