È Oppenheimer a trionfare la 96 esima edizione degli Oscar, trasmessi quest’anno su Rai 1 (con l’impossibilità, ahinoi, di ascoltare la diretta in lingua originale) e da noi commentata in diretta su Twitch e YouTube. Il film di Christopher Nolan ha ottenuto sette statuette su 13 candidature, segnando un importante traguardo per il regista ma anche per due suoi interpreti, Cillian Murphy e Robert Downey Jr., e vincendo poi una serie di importanti premi tecnici.

Una cerimonia piacevole e scorrevole

La serata ha avuto inizio due ore prima del solito grazie all’anticipo deciso dall’Academy e al ritorno dell’ora solare negli Stati Uniti, ed è filata via liscia come l’olio, con una durata che ha superato di poco le tre ore. Una cerimonia snella, con alcuni momenti iconici (l’esibizione di Ryan Gosling in I’m Just Ken su tutte) ed esilaranti (diciamo solo: John Cena nudo), un bel segmento in memoriam e, in generale, un varietà studiato appositamente da produttori televisivi che sanno il fatto loro, con un apparato scenografico suggestivo e accattivante. Insomma: esattamente quello che ci voleva per celebrare un’eccellente anno cinematografico, rappresentato da una rosa di nominati variegata che andava dai film da festival ai grandi blockbuster alle gemme del cinema più autoriale.

Qualche sorpresa tra i premi

E sebbene abbia trionfato Oppenheimer come da previsioni, non sono mancate le sorprese, prima tra tutti la performance di Povere creature!, che ha iniziato la serata vincendo l’Oscar per le scenografie, i costumi e il trucco e parrucco, lasciando intuire che qualcosa sarebbe potuto succedere anche all’Oscar per la migliore attrice. E così è stato: Emma Stone ha soffiato il premio a Lily Gladstone, che così non è riuscita a coronare il sogno di diventare la prima attrice nativa americana a vincere l’Oscar. Ma la Bella Baxter del film vincitore del Leone d’Oro rappresenta comunque una figura dirompente nel cinema dell’anno scorso, e non stupisce che la Stone abbia conquistato il suo secondo Oscar. In questo senso, Venezia esce ancora una volta vincitore nella sfida tra i festival internazionali, che hanno sempre più peso sull’Academy.

Ciò non significa che Cannes esca a mani vuote, anzi: la palma d’oro Anatomia di una caduta, ingiustamente escluso dalla Francia dalla corsa all’Oscar al miglior film internazionale, si è consolato con l’Oscar alla miglior sceneggiatura originale, mentre La zona d’interesse ha ottenuto addirittura due premi: uno, lo scontato Oscar al miglior film internazionale (con Io Capitano di Matteo Garrone rimasto a bocca asciutta), e l’altro il meno scontato Oscar al miglior sonoro. In questo senso, è stato uno dei rari casi in cui l’Academy ha votato più di cuore che seguendo le indicazioni delle guild, che avevano premiato Oppenheimer.

Il trionfo del Giappone

Trionfa poi il Giappone con due importanti premi Oscar in due categorie che non erano assolutamente scontate. Hayao Miyazaki non era presente a ritirare il premio per il miglior film d’animazione per Il ragazzo e l’airone: tutti i segnali indicavano una vittoria di Spider-Man: Into the Spider-Verse, ma anche in questo caso la componente internazionale dell’Academy (e l’amore dell’industria americana verso il Maestro) ha giocato un ruolo fondamentale. E poi c’è l’Oscar ai migliori effetti visivi a Godzilla Minus One: in questo caso il film spettacolare a basso budget che ha conquistato il botteghino americano ha battuto la concorrenza più blasonata.

godzilla shoes

Chi resta a bocca asciutta

Rimane totalmente a bocca asciutta, quindi, Killers of the Flower Moon: il film di Martin Scorsese aveva ricevuto 10 nomination. Anche Barbie, forte delle sue 8 candidature, si è accontentato solo di 1 Oscar (ma è stato tra i protagonisti della serata grazie ai numeri musicali e alle numerose battute di Jimmy Kimmel, che non ha mancato di sottolineare come l’Academy abbia deciso di non candidare Greta Gerwig per la regia).

La delusione degli streamer

Invece, tra i traguardi della serata segnaliamo quello di Billie Eilish, che a 22 anni diventa la persona più giovane ad aver mai vinto due premi Oscar. Totalmente a bocca asciutta Maestro, con 7 candidature e nessun premio. Più in generale, gli streamer ne escono con le ossa decisamente rotte: 32 candidature complessive, 1 solo premio ricevuto, assegnato a Netflix che come noto investe milioni di dollari nelle campagne premi e da cinque anni ha assunto la strategist Lisa Taback puntando al premio più ambito. Ha lasciato perplessi molti il fatto che Wes Anderson non si sia presentato a ritirare il primo Oscar della sua carriera, per il corto La meravigliosa storia di Henry Sugar: questo il suo messaggio di ringraziamento.

messi oscar matt damon

Oscar 2024: tutti i vincitori

I vincitori sono evidenziati con il carattere sottolineato.

Miglior film

  • “American Fiction” Ben LeClair, Nikos Karamigios, Cord Jefferson and Jermaine Johnson, Producers
  • “Anatomia di una caduta“ Marie-Ange Luciani and David Thion, Producers
  • “Barbie“ David Heyman, Margot Robbie, Tom Ackerley and Robbie Brenner, Producers
  • “The Holdovers – Lezioni di vita“ Mark Johnson, Producer
  • “Killers of the Flower Moon“ Dan Friedkin, Bradley Thomas, Martin Scorsese and Daniel Lupi, Producers
  • “Maestro“ Bradley Cooper, Steven Spielberg, Fred Berner, Amy Durning and Kristie Macosko Krieger, Producers
  • Oppenheimer“ Emma Thomas, Charles Roven and Christopher Nolan, Producers
  • “Past Lives“ David Hinojosa, Christine Vachon and Pamela Koffler, Producers
  • “Povere creature!“ Ed Guiney, Andrew Lowe, Yorgos Lanthimos and Emma Stone, Producers
  • “La zona d’interesse“ James Wilson, Producer

Migliore regia

  • “Anatomia di una caduta” Justine Triet
  • “Killers of the Flower Moon” Martin Scorsese
  • “Oppenheimer” Christopher Nolan
  • “Povere creature!” Yorgos Lanthimos
  • “La zona d’interesse” Jonathan Glazer

Migliore attore protagonista

  • Bradley Cooper in “Maestro”
  • Colman Domingo in “Rustin”
  • Paul Giamatti in “The Holdovers – Lezioni di vita”
  • Cillian Murphy in “Oppenheimer”
  • Jeffrey Wright in “American Fiction”

Migliore attrice protagonista

  • Annette Bening in “Nyad – Oltre l’oceano“
  • Lily Gladstone in “Killers of the Flower Moon”
  • Sandra Hüller in “Anatomia di una caduta”
  • Carey Mulligan in “Maestro”
  • Emma Stone in “Povere creature!”

Migliore attrice non protagonista

  • Emily Blunt in “Oppenheimer”
  • Danielle Brooks in “Il colore viola”
  • America Ferrera in “Barbie”
  • Jodie Foster in “Nyad – oltre l’oceano”
  • Da’Vine Joy Randolph in “The Holdovers – lezioni di vita”

Migliore attore non protagonista

  • Sterling K. Brown in “American Fiction”
  • Robert De Niro in “Killers of the Flower Moon”
  • Robert Downey Jr. in “Oppenheimer”
  • Ryan Gosling in “Barbie”
  • Mark Ruffalo in “Povere creature!”

Migliore sceneggiatura originale

  • “Anatomia di una caduta” Screenplay – Justine Triet and Arthur Harari
  • “The Holdovers – Lezioni di vita” Written by David Hemingson
  • “Maestro” Written by Bradley Cooper & Josh Singer
  • “May December” Screenplay by Samy Burch; Story by Samy Burch & Alex Mechanik
  • “Past Lives” Written by Celine Song

Migliore sceneggiatura non originale

  • “American Fiction” Written for the screen by Cord Jefferson
  • “Barbie” Written by Greta Gerwig & Noah Baumbach
  • “Oppenheimer” Written for the screen by Christopher Nolan
  • “Povere creature!” Screenplay by Tony McNamara
  • “La zona d’interesse” Written by Jonathan Glazer

Miglior film internazionale

  • “Io Capitano” Italia
  • “Perfect Days” Giappone
  • “La società della neve” Spagna
  • “The Teachers’ Lounge” Germania
  • “La zona d’interesse” Regno unito

Miglior film d’animazione

  • “Il ragazzo e l’airone” Hayao Miyazaki and Toshio Suzuki
  • “Elemental” Peter Sohn and Denise Ream
  • “Nimona” Nick Bruno, Troy Quane, Karen Ryan and Julie Zackary
  • “Robot Dreams” Pablo Berger, Ibon Cormenzana, Ignasi Estapé and Sandra Tapia Díaz
  • “Spider-Man: Across the Spider-Verse” Kemp Powers, Justin K. Thompson, Phil Lord, Christopher Miller and Amy Pascal

Migliore fotografia

  • “El Conde” Edward Lachman
  • “Killers of the Flower Moon” Rodrigo Prieto
  • “Maestro” Matthew Libatique
  • “Oppenheimer” Hoyte van Hoytema
  • “Povere creature!” Robbie Ryan

Migliore scenografia

  • “Barbie” Production Design: Sarah Greenwood; Set Decoration: Katie Spencer
  • “Killers of the Flower Moon” Production Design: Jack Fisk; Set Decoration: Adam Willis
  • “Napoleon” Production Design: Arthur Max; Set Decoration: Elli Griff
  • “Oppenheimer” Production Design: Ruth De Jong; Set Decoration: Claire Kaufman
  • “Povere creature!“ Production Design: James Price and Shona Heath; Set Decoration: Zsuzsa Mihalek

Miglior montaggio

  • “Anatomia di una caduta” Laurent Sénéchal
  • “The Holdovers – Lezioni di vita” Kevin Tent
  • “Killers of the Flower Moon” Thelma Schoonmaker
  • “Oppenheimer” Jennifer Lame
  • “Povere creature!“ Yorgos Mavropsaridis

Migliore colonna sonora

  • “American Fiction” Laura Karpman
  • “Indiana Jones e il quadrante del destino” John Williams
  • “Killers of the Flower Moon” Robbie Robertson
  • “Oppenheimer” Ludwig Göransson
  • “Povere creature!“ Jerskin Fendrix

Migliore canzone

  • “The Fire Inside” from “Flamin’ Hot”
    Music and Lyric by Diane Warren
  • “I’m Just Ken” from “Barbie”
    Music and Lyric by Mark Ronson and Andrew Wyatt
  • “It Never Went Away” from “American Symphony”
    Music and Lyric by Jon Batiste and Dan Wilson
  • “Wahzhazhe (A Song For My People)” from “Killers of the Flower Moon”
    Music and Lyric by Scott George
  • “What Was I Made For?” from “Barbie”
    Music and Lyric by Billie Eilish and Finneas O’Connell

Migliori effetti visivi

  • “The Creator” Jay Cooper, Ian Comley, Andrew Roberts and Neil Corbould
  • “Godzilla Minus One” Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi and Tatsuji Nojima
  • “Guardiani della Galassia Vol. 3” Stephane Ceretti, Alexis Wajsbrot, Guy Williams and Theo Bialek
  • “Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno” Alex Wuttke, Simone Coco, Jeff Sutherland and Neil Corbould
  • “Napoleon” Charley Henley, Luc-Ewen Martin-Fenouillet, Simone Coco and Neil Corbould

Miglior sonoro

  • “The Creator” Ian Voigt, Erik Aadahl, Ethan Van der Ryn, Tom Ozanich and Dean Zupancic
  • “Maestro” Steven A. Morrow, Richard King, Jason Ruder, Tom Ozanich and Dean Zupancic
  • “Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno” Chris Munro, James H. Mather, Chris Burdon and Mark Taylor
  • “Oppenheimer” Willie Burton, Richard King, Gary A. Rizzo and Kevin O’Connell
  • “La zona d’interesse” Tarn Willers and Johnnie Burn

Migliori costumi

  • “Barbie” Jacqueline Durran
  • “Killers of the Flower Moon” Jacqueline West
  • “Napoleon” Janty Yates and Dave Crossman
  • “Oppenheimer” Ellen Mirojnick
  • “Povere creature!“ Holly Waddington

Miglior trucco e acconciatura

  • “Golda” Karen Hartley Thomas, Suzi Battersby and Ashra Kelly-Blue
  • “Maestro” Kazu Hiro, Kay Georgiou and Lori McCoy-Bell
  • “Oppenheimer” Luisa Abel
  • “Povere creature!“ Nadia Stacey, Mark Coulier and Josh Weston
  • “La società della neve” Ana López-Puigcerver, David Martí and Montse Ribé

Miglior documentario

  • “Bobi Wine: The People’s President” Moses Bwayo, Christopher Sharp and John Battsek
  • “The Eternal Memory” Nominees to be determined
  • “Four Daughters” Kaouther Ben Hania and Nadim Cheikhrouha
  • “To Kill a Tiger” Nisha Pahuja, Cornelia Principe and David Oppenheim
  • “20 Days in Mariupol” Mstyslav Chernov, Michelle Mizner and Raney Aronson-Rath

Miglior cortometraggio documentario

  • “The ABCs of Book Banning” Sheila Nevins and Trish Adlesic
  • “The Barber of Little Rock” John Hoffman and Christine Turner
  • “Island in Between” S. Leo Chiang and Jean Tsien
  • “The Last Repair Shop” Ben Proudfoot and Kris Bowers
  • “Nǎi Nai & Wài Pó” Sean Wang and Sam Davis

Miglior cortometraggio

  • “The After” Misan Harriman and Nicky Bentham
  • “Invincible” Vincent René-Lortie and Samuel Caron
  • “Knight of Fortune” Lasse Lyskjær Noer and Christian Norlyk
  • “Red, White and Blue” Nazrin Choudhury and Sara McFarlane
  • “La meravigliosa storia di Henry Sugar” Wes Anderson and Steven Rales

Miglior cortometraggio d’animazione

  • “Letter to a Pig” Tal Kantor and Amit R. Gicelter
  • “Ninety-Five Senses” Jerusha Hess and Jared Hess
  • “Our Uniform” Yegane Moghaddam
  • “Pachyderme” Stéphanie Clément and Marc Rius
  • “WAR IS OVER! Inspired by the Music of John & Yoko” Dave Mullins and Brad Booker

Oscar 2024: i vincitori per numero di premi

  • Oppenheimer – 7
  • Povere Creature! – 4
  • The Zone of Interest – La zona d’interesse – 2
  • Barbie – 1
  • American Fiction – 1
  • Anatomia di una caduta – 1
  • The Holdovers – Lezioni di vita – 1
  • Il ragazzo e l’airone – 1
  • Godzilla Minus One – 1

Oscar 2024: i vincitori per studio (sopra i 2)

  • Comcast/Universal – 8
  • Disney/Searchlight – 5
  • A24/Toho – 2

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