redattore
Bianca Ferrari
Io Capitano, la recensione | Festival di Venezia
«Garrone ancora una volta sceglie una strada per niente semplice, rischia tutto e fa in prima battuta di Io Capitano il racconto di formazione di un adolescente dall’età dell’ingenuità a quella delle responsabilità, una fiaba dark dove il contesto straordinario è qui quello, per l’appunto, di una più che reale rotta di sopravvivenza. Il fronte del Mediterraneo.»
Priscilla, la recensione | Festival di Venezia
«Priscilla di Sofia Coppola è un film di una vacuità discorsiva sconcertante, superficiale nella sua costruzione conflittuale e fuori dal tempo nella sua approssimazione vittimista.»
Il male non esiste, la recensione | Festival di Venezia
«Hamguchi racconta con un’eleganza e una sintesi sconcertanti l’abisso che divide contesti sociali differenti, parlandoci di un’incomunicabilità profonda e angosciante»
The Caine Mutiny Court-Martial, la recensione | Festival di Venezia
«William Friedkin affronta da diverse angolazioni i concetti di responsabilità, attendibilità e quello della colpa»
La bête, la recensione | Festival di Venezia
«La bête di Bertrando Bonello è un affascinante dispositivo teorico, il cui senso e interesse è riscontrabile più nella componente di esplorabilità immersa che offre che in quella della soddisfazione narrativa.»
The Palace, la recensione | Festival di Venezia
«Quasi temesse gli eccessi degli impulsi, Polanski risulta qui eccessivamente costretto e pudico, fermo ai vecchi cliché, e The Palace finisce quindi per essere una copia sbiadita e volutamente accettabile di un film potenzialmente molto più scorretto.»
Felicità, la recensione | Festival di Venezia
«Quello che sorprende di Felicità, l’esordio alla regia di Micaela Ramazzotti, è proprio come l’attrice, ora regista e quindi padrona della sua immagine, smonta e riassembla il pregiudizio del suo alter ego filmico»
Una sterminata domenica, la recensione | Festival di Venezia
«Una sterminata domenica non è un racconto di padri e figli e di generazioni che si scontrano ma lo studio appassionato di questa adolescenza, più che ribelle quasi piratesca, animata con euforia e violenza dalla paura di essere invisibile nel presente e dimenticata nel futuro.»