Ecco i migliori film di settembre 2022 che abbiamo visto al cinema o in streaming

Molto di quello che vediamo e raccontiamo con una recensione si perde. Alcune volte sono i film piccoli a non ricevere l’attenzione che meriterebbero, altre volte sono i migliori. Abbiamo così deciso di fare un piccolo riassunto ogni mese del meglio tra ciò che abbiamo visto. Senza distinzioni. Film usciti in sala, usciti in noleggio, usciti su una piattaforma in streaming come anche quelli visti ai festival e che non sono ancora usciti.

L’idea è quella di ricapitolare tutte le nostre segnalazioni scremando verso l’alto solo quello che pensiamo non vada perso, non debba sfuggire e meriti una visione. Ci saranno i film più noti e pubblicizzati come anche, con una certa preferenza, quelli che meno noti e dotati di una cassa di risonanza meno forte, che quando lo meritano hanno più bisogno di un riflettore su di sé per farsi notare.

I migliori film di settembre 2022

siccità

Siccità

“Impossibile non scorgere in questo film perfetto scritto da Francesca Archibugi, Paolo Giordano, Francesco Piccolo Paolo Virzì, parte di quello che siamo e che ci circonda, esposta perché sia possibile vederla e inevitabilmente, nel farlo, commuoverci per aver riconosciuto qualcosa di intimo. Questo è quello che chiamiamo un cinema umano. E ad oggi non esiste nessuno in Italia che lavori a questi livelli di ambizione produttiva che sappia ritrarre le persone per come sono realmente, ridicole sempre ma non per questo disprezzabili, come Paolo Virzì.”

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dragon ball super hero

Dragon Ball Super: Super Hero

Nel ripassare tutta la storia di Dragon Ball c’è anche occasione per sistematizzare un po‘ di continuity con i vari film e ripartire da un design in ambiente 3D che finalmente funziona (cosa rarissima per gli anime). Non è questo però il punto che rende Dragon Ball Super: Super Hero così centrato, quanto una narrazione di impeccabile scorrevolezza che trova nella personalità di Piccolo lo snodo fascinoso. Il suo sentimentalismo virile e l’attaccamento a Gohan (a differenza sua sempre riluttante al combattimento) sono ciò che scatena tutto. 

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omcidio nel west end

Omicidio nel West End

C’è un gran parlare delle regole dei gialli e di come funzioni il mondo del teatro, con i suoi attori, i suoi contratti e le sue convenzioni, ma in realtà quello di cui si sta parlando nel mezzo dell’indagine di Omicidio nel West End è sempre di cinema. Del cinema e dell’arte del racconto. E pure la stessa passione eccezionale, piena di eccitazione negli occhi e di speranze dell’agente di Saoirse Ronan, è quella per il racconto e il lento svelamento della verità delle storie ben raccontate. Come questa che guardiamo, così piena di amore per i dettagli e le convenzioni del racconto e quindi del cinema (ma anche della messa in scena) che è veramente difficile non lasciarsi prendere dal suo tenero amore.

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Athena

Athena

L’azione di The Raid incontra il gusto di Mad Max per l’adrenalina e la scala epica del Signore degli anelli. Athena è un film immenso, che pretende il massimo da se stesso. Cioè di essere grande sin dalla sua partenza, con un piano sequenza da non credere, di pura magia cinematografica. Una vetta tecnica irraggiungibile. Da lì però il film raddoppia in un altro modo. Inizia a crescere sempre di più il racconto, con la posta in gioco già altissima, che si supera continuamente e, mentre lo fa, attraversa tutti i generi dell’azione.

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Blonde

Blonde

Bambina spaventata fino alla fine dei suoi giorni, la Norma di Dominik si muove in un mondo di maschere distorte; il balsamo di un volto amico è illusione passeggera, come dimostra il rapporto simbiotico con i subdoli figli di Chaplin e Robinson nonché la fiaba intellettuale delle nozze con Miller (un eccezionale Adrien Brody). Vaga così, ubriaca di una celebrità matrigna, ambita preda delle brame sessuali di un popolo (nonché del suo massimo rappresentante, Kennedy); è un vago peregrinare, illuminato dalla fioca luce della speranza di ritrovare l’ignoto padre, fantasma consolatorio di una normalità impossibile.

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margini

Margini

È un esordio brillante e convincente quello di Niccolò Falsetti che con Margini racconta, attraverso ironia e semplicità, qualcosa a cui il cinema italiano non è troppo abituato: una storia di musica – punk – e di periferie italiane, di marginalità sociale e lavorativa che guarda con affetto non agli ultimissimi ma alla classe media e al futuro incerto di quei giovani.

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la notte del 12

La notte del 12

Come il precedente film di Dominik Moll Only the Animals, anche La notte del 12 è un crime che nonostante alcune pecche strutturali riesce ad avere una sfumatura di fondo, o meglio un’ispirazione filosofica, che lo rende affascinante e profondo in modo imprevisto. Se nel precedente film questa qualità si manifestava nell’essere un puzzle di personaggi legati tra loro da un divertente misticismo, in La notte del 12 (anche questo adattato da un libro) il tocco “alla Moll” è l’amarezza esistenziale che caratterizza non solo il caso criminale in questione ma lo stesso personaggio protagonista.

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